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“Perché chi critica Gattuso non argomenta le proprie tesi con temi attinenti al calcio?”

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Il consulente aziendale e blogger Vincenzo Imperatoreè intervenuto quest'oggi a Radio Punto Nuovo difendendo Gattuso e altri temi attuali

Tony Sarnataro

Il consulente aziendale e blogger Vincenzo Imperatoreè intervenuto quest'oggi a Radio Punto Nuovo difendendo Gattuso e altri temi attuali.

Le parole di Imperatore su Gattuso

“Una valutazione pregiudizievole su fatti non calcistici che viene fatta su Rino Gattuso e che derivano da una narrazione che Gattuso fa su se stesso. Questo fa parlare una certa parte della nostra città di aspetti che non riguardano il calcio. La volgarità dell’urlo confrontata con la classe con cui Ancelotti beve il the in un momento di tensione. Stiamo ricercando qualcosa che non c’entra nulla con il calcio. Stiamo affrontando dei temi pseudo-intellettuali. E dico pseudo perché gli intellettuali ricercano la verità senza schierarsi. Qui ci si schiera e ci si pone contro Gattuso con fatti che non hanno nulla a che vedere come il calcio".

 (Getty Images)

Su Sarri, Ancelotti e Benitez

"Sarri? Neppure con Sarri quella parte di intellighenzia o pseudo intellighenzia è stata troppo clemente. Sarri è stato amato dalla parte pop, ma l’intellighenzia non amava molto Sarri. L’intellighenzia ha amato Benitez e Ancelotti. Ci si basa sul censo e sul curriculum, ma dopo che sono andati via non mi sembra che abbiano vinto Champions quando sono andati via. Senza nulla togliere dalla valutazione del curriculum, che non ha nulla a che vedere con quello di Gattuso. Bisogna aspettare forse un’altra vita. Il Napoli come società ha un’ottima struttura legale, ottima struttura di controllo di gestione, ma secondo me non è cresciuto in tutta la componente tecnica e calcistica, questo è il passaggio fondamentale su cui il presidente deve soffermarsi per restare a certi livelli. Quella struttura di comando ancora così corta, questo è il passaggio che deve fare il Napoli. È vero che gli infortuni sembrano dettati dal caso, ma tutti sapevamo che si sarebbe giocato ogni tre giorni e certe cose potevano essere previste”.