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Gattuso: “Sono orgoglioso di allenare questa squadra, ma voglio qualcosa in più. Sono state dette cose che non stanno né in cielo né in terra”

(Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

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Mattia Fele

Il tecnico del Napoli, Gennaro Gattuso presenta alle 13.30 la sfida contro il Rijeka in conferenza stampa. In compagnia dell’allenatore anche Kalidou Koulibaly, difensore dei partenopei.

La conferenza di Gattuso e Koulibaly

(Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

Domande per Kalidou Koulibaly.

Sulla mancanza di carattere della squadra.

Non ho niente da rispondere. Sappiamo bene che era una gara importante. Averla persa è un peccato, ma siamo consapevoli di cosa abbiamo sbagliato. La mentalità è mancata su tutta la gara, sappiamo che abbiamo sbagliato. Ma a livello di leadership non penso ci siano stati problemi. Non vogliamo fare polemiche, ma solo giocare a calcio.

Cosa non ha funzionato nella fase difensiva domenica?

"Non abbiamo concesso così tanto contro il Milan. Abbiamo preso due goal da Ibrahimovic, un giocatore difficile da marcare. Abbiamo fatto dal punto di vista tecnico e tattico la gara che dovevamo fare. Sicuramente ci è mancato il goal. Ci criticano molto ma questo ci sprona, ci motiva a fare meglio. Vogliamo dare dimostrazione che non abbiamo problemi, non ci sono problemi tra di noi né con lo staff. Vogliamo dimostrare che anche se abbiamo partite difficili possiamo fare grandi cose e mettere tutto al suo posto. Possiamo comportarci come se il nostro campionato iniziasse domenica prossima"

Si è parlato molto in questi giorni. Ti schieri con Gattuso?

"Non c'è dubbio. Siamo tutti con lui, noi siamo sempre a disposizione per lui. Il resto, tutto ciò che si dice intorno, è per me motivo di motivazione. Nessuno sa davvero ciò che succede nel nostro spogliatoio e ora lo vedremo sul campo. Abbiamo perso contro la prima in classifica, ma io vedo che gli altri hanno paura di noi. Se tutti parlano così tanto dopo la sconfitta contro il Milan significa che ci temono, che pensano che siamo forti" 

Domande per Gattuso.

Quanto influiscono le vicende esterne, compresi gli stipendi?

"Nella mia squadra pensano a lavorare, firmiamo dei contratti importanti, cifre importanti e siamo tutelati, in questo momento non dobbiamo pensare a questo, sarebbero alibi, con me chi cerca alibi non può stare. Io lavoro a 300 all'ora tutti i giorni, voglio persone con passione. Io vedo tutto questo nella mia squadra, la squadra mi segue, i numeri dicono che gioca un grandissimo calcio ma serve più malizia, cattiveria, ma sono contento della squadra, poi qualcuno qui a Napoli pensa che dovevamo fare 130 punti e non perdere mai, ma io so che calcio proponiamo, possiamo fare meglio, ma la strada che abbiamo iniziato mi piace molto".

Ci racconta questi giorni dopo la gara contro il Milan? Ha visto una reazione?

"Quello che avete scritto sul litigio con la squadra non è vero. Ho parlato alla squadra, ho espresso le mie perplessità, la squadra non ha litigato con me. Premetto questo. Poi, io non devo vedere nessuna reazione. Io vedo grande senso di appartenenza, ma non basta. Voglio qualcosa in più. Non possiamo giocare solo di fioretto, ci sono dei momenti in cui bisogna leggere la gara. Bisogna stare là e soffrire e noi lo sappiamo fare, lo abbiamo dimostrato. In questo momento dobbiamo ricominciare ad annusare il pericolo. Non si può sempre giocare bene, si deve saper mettere l'elmetto. Forse non mi esprimo bene quando parlo, ma io ho sempre detto che la responsabilità fosse la mia. Vorrei la squadra più compatta e grintosa.

C'è un problema di approccio alle gare?

"Forse sì. Abbiamo sbagliato tantissimi primi tempi, anche domenica nei primi 15'. Abbiamo sbagliato troppo. Questo ci deve far riflettere, è un dato di cui sto parlando con il mio staff. Non è sempre facile riprendere certe situazioni anche se abbiamo tantissime qualità. La mia squadra è tanta roba, dobbiamo alzare l'asticella a livello mentale. Nessuno ci regala nulla: queste sono tutte le cose che dico alla squadra. Bisogna leggere tutti i dati, però. Anche il volume di gioco, tantissime cose che la squadra fa in modo egregio. Ci manca solo il passaggio della mentalità".

Il Napoli è la prima squadra per tiri in Serie A ma concretizza poco. Come si pone rimedio?

"Non è solo la questione di tirare meglio ma come arrivi al tiro. Ieri abbiamo fatto vedere sette clip alla squadra, in diverse azioni abbiamo sbagliato le scelte, gli appoggi. Stiamo sbagliando troppo tecnicamente per la nostra qualità. Dries quest'anno ha sbagliato molte occasioni mentre gli altri anni era un cecchino. Sono momenti che si vivono, che possono succedere. Stiamo lavorando di più a livello balistico, ma in tutti i dati siamo nelle prime posizioni. Per questo non mi preoccupo della qualità del gioco e dei calciatori ma delle letture, della cattiveria dei miei giocatori. Dobbiamo tutti dare qualcosa in più"

Sceglierebbe ancora Politano così vicino a Mertens? Affronterà sempre la squadra a muso duro?

"Sì, è stato uno dei migliori, non sapevano come prenderlo. Al Sassuolo lo ha fatto bene. Per quanto riguarda il resto voi pensate che io abbia sempre il muso duro con i miei calciatori. Io non sono così. Ci sono momenti, sono molto attento su questo. So anche quando dare una carezza, quando essere dolce con i miei calciatori. Questa squadra deve giocare in un modo diverso, deve annusare il pericolo e ci si deve aiutare senza giudicare cosa fanno i compagni. Io sono orgoglioso di allenare questa squadra, bisogna solo aggiustare certi modi di stare in campo. Di tutto ciò che ho sentito in giro solo qualcosa è vero, altre cose sono inventate e non esistono né in cielo né in terra"