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FLORENCE, ITALY - MAY 16: Daniel Fonseca during the SuperCoppa primavera 2 match between Novara U19 and US Citta di Palermo U19 at Centro Tecnico Federale di Coverciano on May 16, 2018 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Giovedì alle ore 20.45 scenderanno in campo Juventus e Napoli in quella che si prospetta una partita fondamentale. All'andata i partenopei si sono imposti per 2 a 1 grazie alle reti di Matteo Politano e Kalidou Koulibaly, rimediando all'errore di Kostas Manolas.
In vista di un big match come quello di giovedì, ai microfoni de "Il Mattino" è intervenuto Daniel Fonseca, ex calciatore sia del Napoli che della Juve. Di seguito le sue dichiarazioni:
Se Juventus-Napoli significa qualcosa per me? Tanto, tantissimo. A Torino sono stato bene, a Napoli benissimo.
Sulla sua esperienza in azzurro
Ero poco più di un ragazzo, appena sposato, quando arrivò la chiamata del campionato italiano, quella del Cagliari. Per noi sudamericani, l'Italia era e resta un punto di arrivo, un pianeta desiderato e per molti inarrivabile. Senza l'esperienza napoletana non sarei stato corteggiato da altri club. Napoli mi ha dato tutto, mi ha completato come uomo e come calciatore, ho vissuto quegli anni con grande passione e partecipazione.
Sul periodo in maglia bianconera
Sono stato bene a Torino, squadra forte, struttura da big. Lì conta soltanto vincere, non si esulta a fine stagione per un piazzamento in Champions.
Sulla situazione attuale della squadra piemontese
Premessa: mai dare per spacciati gli juventini. Sono partiti malissimo ma qualcosa hanno recuperato, sembrava che non fossero in lotta nemmeno per il quarto posto. Non so se avvicineranno l'Inter ma credo che alla fine tra le prime quattro ci sarà pure la Juventus.
Sul match di giovedì
È una partita top. Avrei risposto diversamente se il Napoli non avesse perso in casa contro Spezia ed Empoli, agli azzurri mancano continuità ed equilibrio che sono necessari per resistere in testa fino a maggio. È vero che c'è metà campionato ancora da giocare però per il Napoli questa è una sfida Champions. In questo momento nessuna delle due può permettersi un'altra sconfitta. Il Napoli perché deve recuperare i troppi punti persi tra novembre e dicembre se vuol rientrare nella corsa scudetto, la Juventus perché con un risultato negativo pregiudicherebbe tutto quello che ha fatto di buono nelle ultime settimane. Un pareggio rischia di scontentare entrambe.
Su Allegri e Spalletti
Due filosofie differenti, due allenatori che non si somigliano tantissimo. Ho un debole per Spalletti, amo le sue squadre. Forse la Juventus ha più forza morale anche se questa non è la Juve di Allegri che conosciamo, mentre nel Napoli prevale l'idea del gioco.
Sulle numerose assenze
I grandi assenti hanno penalizzato gli azzurri: Koulibaly in difesa, Anguissa a centrocampo e Osimhen in attacco. E poi adesso c'è pure la Coppa d'Africa che complica i piani. Prevedo una gara incerta.
Su Insigne
Faccio il procuratore e non posso dare suggerimenti a Lorenzo. Però dopo tanti anni in uno stesso club, subentra l'esigenza fisiologica di cambiare aria. Non credo che uno come lui abbia bisogno di soldi, un'esperienza diversa potrebbe fargli bene: capisco il suo amore per Napoli ma il calcio di oggi spesso ti porta altrove: quanti calciatori sono rimasti legati per tutta la carriera a una sola maglia?
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