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Mario Rui Silva Duarte, nato a Sines il 27 maggio 1991, arrivato da una sola stagione al Napoli dalla Roma, ha saputo guadagnarsi a suon di corsa, assist e qualche gol la fiducia dei tifosi napoletani, abituati, fino al 5 novembre alle sgroppate di Faouzi Ghoulam. Il Napoli lo acquista in prestito con obbligo di riscatto dalla società capitolina per una cifra che si aggira intorno ai 10 milioni di euro ma le perplessità su Rui sono molto forti perché torna in campo dopo un pesante infortunio: lesione di alto grado del legamento crociato anteriore che lo terrà fuori dal rettangolo di gioco per un’intera stagione.
L’esordio in maglia azzurra arriva al San Paolo il 1° ottobre contro il Cagliari negli ultimissimi minuti di gara, per riassaporare il campo e cercare di tornare in forma. Sarri gli concede 5 minuti in una partita che non aveva nulla da dire visto il risultato e poi Mario Rui torna a sedersi in panchina per più di un mese. Il 5 novembre 2017 arriva l’occasione della titolarità per l’infortunio occorso a Faouzi Ghoulam contro il Manchester City, rottura del legamento crociato del ginocchio destro.
Rui scende in campo contro il Chievo Verona quasi spaesato, ritrova tutto d’un tratto l’agonismo e la competitività della Serie A. Dopo qualche giornata di assestamento ritorna il calciatore che Maurizio Sarri aveva allenato già ad Empoli e fa sua la corsia di sinistra, tanto cara all’allenatore azzurro che da lì chiede le maggiori azioni d’attacco del suo Napoli. Trova man mano sintonia con Hamsik e Insigne, compagni di fascia e si compatta bene con gli altri difensori. Con il passare delle partite mette in mostra tutti i difetti e le qualità. E’ il terzino di spinta del Napoli (al contrario di Hysaj) e le pecche difensive sono ben visibili, sia tatticamente che tecnicamente: non perfetto in marcatura, commette molti falli ma rimedia bene nell’uno contro uno grazie anche alla velocità e alla tenacia nei contrasti. Molto meglio in fase di spinta grazie alla buona tecnica di base e al piede delicato che gli permette ottimi cross.
I numeri stagionali sintetizzano perfettamente queste caratteristiche:
Fase difensiva:
- Ha completato 58 contrasti su 77 (il 71 %)
- Ha bloccato 63 azioni di attacco avversarie (tiri, cross, passaggi, ripartenze)
- Ha commesso 44 falli e subiti 43
- Ha ricevuto 8 cartellini gialli e 1 rosso
- Ha vinto 17 duelli aerei su 59 (il 28%)
Fase offensiva:
- 1712 passaggi completati (28 utili per azioni pericolose o azioni gol)
- 16 dribbling completati su 35 (il 45%)
- 8 tiri verso lo specchio della porta
- 2 gol (tutti in Serie A)
- 4 assist (tutti in Serie A)
Nell’unica stagione azzurra ha 29 presenze tra Serie A e competizioni europee segnando il suo primo gol in Serie A il 10 febbraio 2018 nella vittoria per 4-1 contro la Lazio al San Paolo. Si è ripetuto, poi, su punizione nella vittoria esterna alla Sardegna Arena contro il Cagliari per il gol del definitivo 0-5. Arrivato tra le perplessità di un’intera tifoseria e degli addetti ai lavori ha saputo reagire benissimo al periodo di adattamento e ripresa della forma fisica e le sue (buone) prestazioni con il Napoli gli hanno garantito anche l’esordio in Nazionale e la tanto sperata convocazione con il Portogallo per i Mondiali di Russia 2018.
E’ dovuto subentrare anche un po’ per caso nell’11 titolare del Napoli dimostrando, però, di essere una validissima alternativa a Ghoulam, titolare inamovibile. Con Sarri ha saputo esprimere il meglio di sé, con Ancelotti ripartirà un nuovo ciclo e proverà a combattere per una maglia da titolare. Il “piccolo” portoghese ha dato l’anima al Napoli in questa stagione, “obrigado” Mario.
Focus di Salvatore Amoroso
Foto SSCN
Redazione
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