Garcia dovrà recuperare alcuni dei meccanismi di Spalletti?
"Credo sia d’obbligo, soprattutto recuperare giocatori come Anguissa e Kvaratskhelia. Molto passerà dalla capacità della squadra di apprendere le richieste e le idee del nuovo allenatore. Ci vorrà tempo per poter metabolizzare le nuove metodologie".
Quanto possono pesare i numeri del passato per il Voctor Osimhen di oggi?
"È relativo. Un attaccante vive di gol, è vero, ma l’importante è che le occasioni arrivino. Ieri avrebbe potuto fare più di un gol. D’altronde, Osimhen si impegna sempre per la squadra in ogni gara. Si sacrifica tanto per i compagni. Non mi preoccupa il dato sulle realizzazioni, i gol li ha sempre fatti. Soprattutto, è un giocatore pronto, mentalmente, ad affrontare queste situazioni".
Si può parlare di Napoli sereno nella gara di Braga?
"Non posso dire di aver visto un Napoli sereno. Se lo scorso anno si era abituati a gestire palla e campo, non si può essere sereni con una impostazione tattica di gran lunga differente. Ci può essere la paura, inoltre, quando non riescono quelle giocate di un tempo. Si avverte il peso del risultato e della scarsa confidenza con questo nuovo assetto di gioco. Anche il clima nell’ambiente non gioca a favore della serenità della squadra. Ciò detto, era pur sempre la prima gara in Champions, le difficoltà erano, anche per questo, prevedibili".
Come potrà approcciare, il Napoli, alla gara di domenica?
"Thiago Motta è un allenatore all’avanguardia, molto preparato. Sa far giocare bene le sue squadre e per questo non sarei sereno. Non è un avversario semplice per una squadra ancora in rodaggio".
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