La Fiorentina di Cesare Prandelli arriva oggi al “Maradona” con intenti bellicosi e magari di replicare quanto fatto allo “Stadium” lo scorso 22 dicembre.
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Fiorentina, solo un lampo in una stagione fin qui anonima: l’analisi
La Fiorentina di Cesare Prandelli arriverà domani al “Maradona” con intenti bellicosi e magari di replicare quanto fatto allo “Stadium” lo scorso 22 dicembre
L'analisi sulla Fiorentina
Fin qui è stata una stagione molto deludente per i Viola, con il culmine del cambio di panchina tra Prandelli e Iachini. Ma anche con il nuovo allenatore le cose non sono andate poi così meglio, visto che, esclusa la gara contro la Juventus, sono arrivati risultati deludenti. Quasi come se fosse una gara a sé quella con i bianconeri. Nell’ultimo turno il successo contro il Cagliari, per quanto fortunato (i sardi hanno anche sbagliato un rigore) è stato benefico per far respirare la classifica dei Viola. Eppure di qualità in rosa la Fiorentina ne ha da vendere: basti pensare ai vari Ribery, Callejon, Bonaventura o giovani di belle speranze come Milenkovic, Castrovilli e Vlahovic. Una squadra da parte sinistra della classifica che invece da anni si trova costretta a inseguire faticose salvezze. Con buona pace del Presidente Commisso che ha ben altre mire e ambizioni, ma spesso ha dovuto fare i conti con la situazione.
Chiave tattica
La Fiorentina è solita giocare con il 3-5-1-1, Ribery in appoggio alla punta. Ampio spazio alle discese degli esterni sulle fasce e agli inserimenti dei centrocampisti come Castrovilli. Il gioco in verticale o in ampiezza allargando sulle fasce, questi sono i punti di forza della squadra di Prandelli.
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