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FIGC, l’ex proc. Pecoraro: “Caso plusvalenze? Sarà più facile sanzionare la Juve”

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Giuseppe Pecoraro, ex capo procuratore FIGC, è intervenuto quest'oggi a Radio Punto Nuovo sul caso plusvalenze

Tony Sarnataro

Giuseppe Pecoraro, ex capo procuratore FIGC, è intervenuto quest'oggi a Radio Punto Nuovo su alcuni temi attuali in casa azzurra e soprattutto sul caso plusvalenze. A seguire le sue principali parole.

FIGC, le parole dell'ex procuratore Pecoraro

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“Richieste alla Juventus? C’è un’indagine in corso verso la procura di Torino e non si poteva essere silenti. Il problema va risolto all’origine. Dobbiamo creare delle regole che portino alla valutazione di un giocatore e alla spesa complessiva per la compravendita di un calciatore. Dei criteri per un giocatore ci devono essere, se ha giocato in Nazionale, se non ha giocato, quanti anni ha e creare un tariffario per tutte le spese di commissione attorno al giocatore. È importante scoprirle perché si riflettono sui bilanci delle squadre, sulla partecipazione ai campionati, sulla possibilità di fare compravendite, ecc. Il discorso plusvalenze è importantissimo, deve trovare una sua collocazione nella disciplina più ampia che spetta alla Federazione".

Sulla Superlega

"La disciplina non la vuole nessuno. Il sistema calcio va modificato, sono cambiati i tempi. Oggi non abbiamo più squadre di calcio, ma società di calcio. Una cosa ben diversa, è l’imprenditore che ha le azioni della squadra. Il problema quindi è a monte, va fatta una riforma. La partita è diventata uno spettacolo, tutto ciò necessita di un cambiamento radicale. I presidenti non mettono più i soldi di tasca propria, devono portare a casa una parità di bilancio. Fin quando Barcellona e Real Madrid hanno potuto spendere non volevano la Superlega, ma nel momento in cui non sono più state sufficienti quelle risorse si è parlato di Superlega".

Sulle sanzioni

"Quelle sulle plusvalenze sono proposte non sentenze. Difficilmente il tribunale potrà accoglierle. È più facile che si trovi la possibilità di sanzionare la Juventus perché ci sono dei fatti accertati dalla procura di Torino e che possono essere utilizzati come prove dalla procura federale. Se invece non ci sono queste prove ritengo sia difficile arrivare ad una sentenza di condanna. Un buon esempio l’hanno dato il Milan con Donnarumma e la Juventus con Dybala. La stessa cosa sta facendo e mi auguro continui a farlo De Laurentiis a Napoli, senza pregiudicare il valore della squadra".