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Al Ferraris, il massimo della pena. No, non si parla di diritto penale, ma di diritto e morale. Sì,

Redazione

Al Ferraris, il massimo della pena. No, non si parla di diritto penale, ma di diritto e morale. Sì, perché si fa fatica a comprendere l’origine di questi cori beceri che ormai da anni, accompagnano le trasferte del Napoli....

Al Ferraris, il massimo della pena. No, non si parla di diritto penale, ma di diritto e morale. Sì, perché si fa fatica a comprendere l'origine di questi cori beceri che ormai da anni, accompagnano le trasferte del Napoli.

Però, permettetemi di dire una cosa. Secondo il parere di chi scrive, pur essendo, questa, prassi consolidata del nostro calcio... quest'anno si legge negli occhi di questi pseudo-tifosi un livore tutto nuovo, una partecipazione, un'enfasi che va ben al di là del classico "corello" razzista.

La ragione è una sola. Non è facile vedere una squadra, che specie nel girone di ritorno, spiana gli avversari su ogni campo (eccezion fatta per il Sassuolo). Prendere 4-5 gol per volta e misurarsi senza fortuna con un gruppo le cui trame di gioco sono così sapientemente intessute... beh, deve ingenerare livore e frustrazione negli occhi di chi paga un biglietto per vedere trionfare il nord contro il sud.

Non aveva torto Maradona quando, intervistato dal regista serbo Kusturica, diceva: "La sensazione è che il sud non potesse piegare il nord". Questo Napoli, trasferta dopo trasferta, sta imponendo la sua legge. E' un'ordata di lanzichenecchi, sparge sale e bellezza e distruzione ovunque metta piede. L'impressione è che questa forza è ormai inoppugnabile. Persino alla Juve... è convenuto veder trionfare la Roma nella lotta per la Champions diretta... REDAZIONE - .