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Vittorio Feltri, direttore di Libero, attraverso un editoriale pubblicato su TuttoSport oggi ha trattato di Maurizio Sarri, del futuro del tecnico e soprattutto del percorso del Napoli dopo la sconfitta contro la Roma.
Questi alcuni dei passaggi evidenziati: "Abbiamo detto e scritto mille volte che Sarri è un signor allenatore e ribadiamo il concetto, affinché non si sospetti che siamo contro di lui per come lavora. Ma dopo la partita del Napoli con la Roma, persa dai partenopei per quattro a due, mentre il pubblico, pur amareggiato per la sconfitta, ha applaudito i propri giocatori, riconoscendo loro impegno e caparbietà, Sarri si è abbandonato a una considerazione che doveva tenere per sé. Questa: «Certo che la Juventus è di un altro pianeta». Una frase del genere sembra pronunciata apposta per gettare nella più cupa depressione gli atleti e perfino la società. Il trainer toscano dimostra così di non essere psicologicamente idoneo a guidare una squadra ambiziosa. È in grado sicuramente di prepararla dal punto di vista fisico, muscolare, e anche di insegnarle tattiche efficacissime, cose che si evincono dalla classifica del campionato, dove gli azzurri primeggiano fin dalle partite iniziali. L’uomo in questione non va sottovalutato, e ce ne guardiamo bene dal farlo, tuttavia i suoi limiti caratteriali sono preoccupanti. Egli - direbbero a Milano - è un piangina, sempre pronto a lagnarsi, se la prende con il calendario, con gli avversari, con chiunque. E, quando ha finito di sparacchiare a destra e a manca, tira fucilate, magari involontarie, sui propri calciatori dicendo che quelli della Juventus sono di un altro pianeta. [...] Se non vince lo scudetto anche solo per un pelo, sarà un fallimento totale che inciderà sul morale e sul futuro dell’intero entourage. A Sarri converrà darsi una regolata e usare la lingua per incoraggiare la sua truppa".
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