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Marco Fassone (Getty Images)
Marco Fassone, ex direttore generale del Napoli e dell’Inter, è intervenuto a Radio Kiss Kiss nel corso di Radiogoal per parlare di Serie A e del big-match di domenica sera.
Le parole di Fassone:
“A me sembra particolare che a metà novembre, negli anni scorsi, di solito un po’ di equilibri si erano già definiti. Con chi si avviava per la lotta scudetto e chi magari faceva un po’ di fatica. Quest’anno è molto altalenante, con chi va forte e poi si ferma, e chi parte in sordina e poi si riprende. Forse è una Serie A non di grande livello ma assolutamente equilibrata”.
Sulla gara di San Siro di domenica invece si è espresso così:
“Inter-Napoli è sicuramente una partita affascinante, ma credo che le due squadre si equivalgano”.
Lotta scudetto che per adesso vede contendersi la vetta Milan e Napoli, con l’Inter ad inseguire:
“La squadra che mi ha convinto di più in assoluto è il Milan. Una squadra che ha avuto più continuità, ed anche un pizzico di fortuna. Tra i rossoneri, Inter e Napoli direi che la squadra di Pioli è quella che mi convince di più. Ma stanno facendo tutte e tre molto bene, anche se nessuna di loro ti dà l’impressione di poter scendere in campo e portarsi a casa il risultato sicuramente. Hanno tutte dei difetti”.
Un Napoli di De Laurentiis con bilanci in ordine ma ancora senza il trofeo più ambito, lo scudetto. Fassone la vede così:
“Dal punto di vista della gestione finanziaria, il Napoli è sempre stato una spanna davanti agli altri. Non ha mai avuto problemi di bilancio, se non un anno. La modalità con la quale il Napoli fa gli ammortamenti dei calciatori, caricando soprattutto sul primo anno, la differenzia da tutti gli altri club. E questo ti permette di cautelarti in caso di annate difficili dove potresti andare in difficoltà. Vista da fuori, uno scudetto sarebbe anche un premio la capacità di mantenere calciatori così forti come Koulibaly, Fabian e Insigne, che partendo da budget nettamente più inferiori rispetto alle altre ti fa capire l’ottimo lavoro fatto in tutti questi anni”.
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