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Fabio Tarantino, nel suo articolo per "Il Roma", scrive di Pavoletti:
"Ci sarà spazio anche per lui, forse si o forse no, come una canzone che ti entra dentro e non evade finché non avrà certezze. Le cerca, Leonardo Pavoletti. Quasi le pretende nonostante sappia bene cosa significhi giocare in questa squadra di talento e gol, di bomber che pur non essendo propriamente tali (vedi Mertens…) fanno benissimo quelle cose lì: segnano, esultano, s’impossessano di un ruolo e non lo mollano, lo fanno proprio costringendo gli altri ad attendere eventuali cali (lo ha confermato anche Milik dal ritiro della nazionale). OCCASIONE. Pavolè, come ora lo chiamano con accento marcato i tifosi, aspetterà la sua senza pretenderla, anzi rincorrendola col lavoro quotidiano sul campo, coi progressi che son già qui, nitidi ed attesi, coi consigli dell’allenatore e dei compagni, con la tenacia di chi, reduce da un infortunio, s’è ritrovato catapultato in un mondo nuovo e affascinante, però complicato, difficile da gestire, distante dalla precedente realtà. Dal Genoa al Napoli è cambiato tutto: pressioni, aspettative ed anche modo di giocare, d’intendere questo meraviglioso sport che non t’aspetta e pretende da te sempre il massimo, mai altro.
INSERIMENTO. Graduale, cauto, inevitabilmente lento per non rovinare tutto: dopo l’esordio con lo Spezia, 10 gennaio scorso in Coppa Italia, Pavoletti ha giocato in totale otto gare con la maglia del Napoli ed appena tre da titolare (Fiorentina, Chievo, Crotone) senza però riuscire a sbloccarsi, sfiorando diverse volte la rete (clamorosi gli errori con Spezia, Fiorentina e Crotone) pur senza trovarla, però giocando di sponda per i compagni, aiutandoli ed aiutandosi a vicenda, provando a capire – col rischio di sbagliare – cos’è che la nuova realtà tattica gli stesse chiedendo in quel preciso momento. Pavoletti sta carburando, arriverà alla distanza e ritornerà bomber che all’eleganza ha sempre anteposto l’efficacia dei suoi movimenti pur di rendere appetibile ogni pallone, anche quello (apparentemente) più sporco.
DOPPIA JUVE. L’orizzonte della stagione è ad un passo e lo si può percepire nel suo silenzioso avvicinarsi. La doppia sfida contro i bianconeri (il 2 aprile in campionato e il 5 in Coppa Italia) racconterà un bel po’ di cose e sarà l’ultimo treno di lusso per provare a sterzare col destino rendendo positivi giudizi e bilanci di fine anno. Pavoletti proverà ad esserci, farà di tutto per meritarlo, confiderà nella legge del turnover consapevole che prima o poi toccherà a (quasi) tutti in questi quattro giorni che però sembreranno mesi. Alla Juventus non ha mai segnato in carriera (neppure al Napoli) e vorrà sicuramente togliersi lo sfizio di depennarla dalla lista di “big castigate”. Ma gli basterebbe anche solo partecipare ad un’eventuale festa, non per forza da protagonista. L’importante sarà esserci e non farselo raccontare dagli altri".
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