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(Getty Images)
Intervistato ai microfoni di Dazn, Eljf Elmas ha parlato della sua esperienza in maglia azzurra. Impossibile non soffermarsi su Maradona, ma anche sugli spareggi contro l'Italia.
Le parole di Elmas:
"Sono a Napoli da quasi due anni e mezzo e ho giocato tante partite come sapete. E' uno dei migliori club d'Italia, il nostro obiettivo è giocare sempre ai massimi livelli, vincere più titoli possibili. Devo dire che questa esperienza a Napoli mi ha fatto crescere tanto come uomo e come calciatore. Posso dire grazie ai miei compagni, per me ogni partita è importante. Compagni e allenatori mi hanno aiutato tanto. Il Napoli è una delle migliori società in Italia e sono molto felice, mi auguro di restare qui a lungo".
Su Ancelotti e Gattuso:
"Posso dire di aver imparato tanto da questi allenatori, ho iniziato con Carlo. Un allenatore esperto e che ha vinto tanto, ho imparato moltissimo da lui. Un tecnico che ha vinto ovunque. Con Gattuso ho conosciuto una persona diversa sia dal punto di vista tecnico che umano, con uno stile diverso.
Ma le cose sono andate perfettamentecon entrambi vincendo con Gattuso anche una Coppa Italia. Penso ci sia sempre da imparare da ogni allenatore, adesso c'è Spalletti che mi ha dato tanto e spero di avergli ripagato la fiducia con prestazioni positive. L'obiettivo è continuare così, anzi migliorare".
Sulla rosa azzurra:
"Devo dire che è più facile giocare con certi giocatori, sono tutti eccezionali qui! Sanno dove stare in campo e come trovarti nella posizione giusta. Diventa più facile, puoi fare qualsiasi cosa tu stia pensando e loro ti trovano nello spazio libero. Sfidi il portiere o raccogli l'assist vincente, in ogni zona del campo ci sono grandi calciatori come Insigne e Mertens. Hanno dimostrato quanto valgono negli anni, come Zielinski e Koulibaly per cui vale lo stesso discorso. Kalidou è fra i migliori difensori in assoluto per me. Poi Fabian, Lozano, e non posso dimenticare Osimhen: è una rosa fantastica con elementi di qualità e valore. Poi siamo insieme da molti anni e questo facilita le cose: è come se potessimo leggere il pensiero dei compagni, giochiamo a memoria".
Sullo stadio Maradona:
"Onestamente basta dire il nome di questo stadio, c'è poco da aggiungere: è emozionante giocarci in Europa League e Serie A. Fantastico, vedi gente che ama il Napoli e che arriva con tante emozioni allo stadio. Poi il nome di Diego crea in te un'emozione unica, speciale. Sappiamo che leggenda fosse, sarà ricordato sempre a Napoli e nel mondo. Vincere a Napoli? Cerco di fare il meglio, lavoro duramente per aiutare la squadra e fare tutto ciò che mi viene chiesto. Le cose stanno andando bene, in Europa League ho segnato 4 gol e voglio fare anche meglio. Non mi arrenderò mai, la costanza è tutto in questo sport.
Spero di fare altri gol in questa competizione e non fermarmi a 4! Vincere l'Europa League è possibile, certo. Giochiamo a calcio per vincere, abbiamo gare difficili ma c'è ottimismo e speriamo di portare a Napoli questo trofeo che i tifosi attendono da anni. Dico che questa generazione, grazie a questi allenatori e allenatore, possono farcela davvero. Penso possiamo riuscirci allenandoci bene. Gioco a calcio da quando avevo 4-5 anni, con i miei amici giocavamo per strada, tutti i giorni quando abitavo a Butel: era l'unico posto dove poter giocare! Mi bastavano due pietre per i pali della porta e giocavamo, così mi sono innamorato di questo sport".
Sugli spareggi contro l'Italia:
"Abbiamo il 50% di possibilità noi e loro, perché è una partita secca e il nome dell'avversario conta fino a un certo punto: ci sono 11 giocatori che vanno in campo contro altri 11, vedremo cos'accadrà al fischio finale. La qualificazione al Mondiale, così prestigioso, sarebbe per la Macedonia il risultato in assoluto più grande".
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