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ROMA – L’Eldorado del pallone che rischia di finire in mille pezzi. E anche in breve tempo. Debit

Redazione

ROMA – L’Eldorado del pallone che rischia di finire in mille pezzi. E anche in breve tempo. Debiti e stipendi non pagati, si è alzato un polverone sul calcio cinese, in particolare sulla Chinese Super League. Secondo il...

ROMA - L'Eldorado del pallone che rischia di finire in mille pezzi. E anche in breve tempo. Debiti e stipendi non pagati, si è alzato un polverone sul calcio cinese, in particolare sulla Chinese Super League. Secondo il quotidiano inglese 'Mirror', che a sua volta riporta il contenuto di un documento, finito anche su Twitter, su uno scambio di comunicazioni tra la federcalcio cinese (CFA) e l'Asian Football Confederation (AFC), ci sarebbero 13 club su 16 della lega cinese - oltre ad altre squadre delle serie minori del Paese orientale, per un totale di 18 - che non avrebbero ottemperato ai pagamenti degli stipendi dei calciatori tesserati, oltre ad aver accumulato debiti di altro genere.

Una potenziale bomba a orologeria che scoppia sei mesi dopo il sollecito invito del governo cinese ai club di moderare gli investimenti fuori mercato per stelle e allenatori europei e sudamericani, spingendo per puntare sui settori giovanili. Con poco margine per i club sotto accusa: entro il 15 agosto conti in regola, così ha imposto la federcalcio di Pechino. Altrimenti, società escluse dalla prima serie cinese. Resterebbero fuori dall'elenco dei cattivi pagatori lo Yanbian Fude, lo Henan Jianye e il Guizhou, casualmente i club che non hanno piazzato milioni e milioni di yuan sulle stelle europee o sudamericane. E quindi la faccenda si complica per tutte le big cinesi, dal Guangzhou Evergrande di Felipe Scolari, ai due club di Shanghai (SIPG e Shenhua, che allunga o meglio allungherebbe circa 35 milioni di euro annui a Carlos Tevez), il Tianijn Quanjian allenato da Fabio Cannavaro che ancora prova a ingaggiare calciatori di Serie A oltre all'Hebei Fortune, che piazza sul conto corrente di Ezequiel Lavezzi quasi 30 milioni annui.

Ma nei guai ci sarebbe anche lo Jiangsu del gruppo Suning, che recentemente si è affidato a Fabio Capello per riscrivere la deludente classifica. Sono ovviamente arrivate le prime difese d'ufficio. Lo Shanghai SIPG sostiene di aver saldato le pendenze arretrate e che Hulk, Oscar e i compagni di squadra non abbiano nulla da incassare di arretrati. Mentre il club di Tevez, lo Shanghai Shenhua, sarebbe debitore con le ex società di alcuni dei suoi tesserati, con stipendi e bonus garantiti sinora agli atleti. E così pure il club di Pellè, lo Shandong Luneng, come quello della capitale, il Beijing Guoan che assicura di aver pagato quanto dovuto al Flamengo per l'arrivo del brasiliano Renato Augusto, nonostante il club brasiliano abbia bussato alle porte degli uffici della Confederazione asiatica per essere saldata. Quindi qualche segnale era arrivato, anche se potrebbe trattarsi di una bolla destinata a evaporare. Oppure l'inizio senza freni di una retromarcia con effetti immediati e devastanti anche sul calcio europeo. Perchè Tevez, Ramires, Hulk, Witsel, Paulinho - che il Barcellona tratta da settimane -, Jackson Martinez, Oscar, lo stesso Pellè potrebbero scoprire che la Cina, a parte la Grande Muraglia e una cultura millenaria, non abbia tanto da offrire, soprattutto con stipendi accreditati a singhiozzo. E quindi scegliere di tornare sul mercato, fiches che si libererebbero a poco costo o nullo per cambiare le prospettive di tante squadre in cerca del colpo giusto al momento giusto, senza spendere troppo. C'è solo da attendere Ferragosto, prima tappa di un possibile esodo di massa. Repubblica.