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L'Audi Cup è stata una manifestazione gagliarda, non c'è che dire! Nella prima uscita, il Napoli, pur perdendo la gara, ha regolato l'Altletico Madrid sotto il punto di vista del gioco, alimentando così la frustrazione del collettivo spagnolo che, di fatto, non ha (quasi) mai visto il pallone.
Così, in pieno scoramento, i Colchoneros hanno preferito fare ciò che meglio li rappresenta: randellare gli avversari per sopperire all'evidente gap tecnico.
Godin ha esagerato, questo è vero. Siamo pur sempre in un'amichevole precampionato.
Mentalidad ganadora - Però i ragazzi di Sarri devono capire che anche in queste partite si plasma quella "mentalitad ganadora" che poi fa la differenza nel lungo periodo.
Per alcune squadre non esistono incontri amichevoli, ma solo dei "test match", questa è una delle possibili declinazioni del "cholismo".
La garra come chiave d'accesso alla vittoria; quel quid, che a essere onesti, manca al Napoli di Maurizio Sarri (e non difettava invece, a quello di Mazzarri).
Lo abbiamo capito quando Godin ha disarcionato il povero Ounas (torniamo sul medesimo episodio).
Solo Pepe Reina ha fatto il diavolo a quattro. Pepe tradisce qualche limite tra i pali, ma resta il capitano in pectore della squadra, non c'è che dire.
Mentre l'ex Bourdeaux giaceva al suolo in uno specchio di lacrime, i compagni di squadra facevano transumanza, scondizolavano sul verde dell'Allianz Arena.
Così non va. Il Napoli deve imparare che per vincere serve soprattutto questo. Quella capacità di "non perdonare" l'avversario, quale che sia la competizione.
Capitolo concentrazione: il calcio estivo non fa testo. Questo bisogna tenerlo sempre a mente. E' altrettanto vero però, che a giudicare da quanto espresso sul terreno di gioco, gli errori che abbiamo visto in fase difensiva (in particolare il rendimento della difesa a zona sui calci da fermo) non sono stati regolati in fase di preparazione.
Beninteso, il Napoli è squadra "maschia" (citando una massima dell'indimenticato Rafa Benitez), è una squadra che domina il gioco, la palla, gli avversari (che spesso, tra le altre cose, si sentono umiliati).
Maurizio Sarri però, deve capire che i ragazzi non possono gestire la palla per 90 minuti. Se il gruppo è ispirato può maramaldeggiare per un'ora, può incendiare il campo con le sue meravigliose trame offensive, ma bisogna tenere a mente che qualcosa si deve pur concedere agli avversari. La squadra dovrebbe capire come aumentare il tempo di gioco di propria pertinenza, o, in alternativa, come gestire quelle fasi in cui l'avversario scopre le carte. Se il Napoli riesce a correggere queste piccole defezioni, al netto dei limiti fisici della squadra (che diventano prepotenti nell'organizzazione delle marcature), potrebbe aumentare sensibilmente le sue chances di vittoria.
In definitiva il messaggio è proprio questo: anche se costa fatica ammetterlo, non bisogna demonizzare la condotta dell'Atletico Madrid. Se il Cholo è arrivato per ben due volte in finale di Champions e ha strappato un campionato a Barça e Real (non alla Juve, ma al Barça e al Real!), un motivo ci sarà. Bisogna sopperire con ogni strumento lecito (e necessario) allo strapotere economico dei grandi club del vecchio continente. Nei giorni del trasferimento "del siglo", l'esempio dei Colchoneros è un movimento di resistenza clandestina. REDAZIONE - .
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