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Com'è noto, Gianluigi Donnarumma, attuale portiere del Milan, volta clamorosamente le spalle al suo club e decide di non prolungare l'accordo contrattuale che lo lega ai rossoneri. Ciò nonostante, secondo il parere di chi scrive è assai ingeneroso gettare la croce su un ragazzino che, specie in considerazione della sua giovane età, si può permettere qualche colpo di testa. Magari se ne pentirà in futuro, ma quello che è successo è pianamente nell'ordine delle cose.
E' vero, Donnarumma ha baciato la maglia del Milan, ha illuso tutti i tifosi rossoneri, ma è altrettanto vero che il ragazzo è stato chiaramente mal-consigliato dall'agente (oltreché dalla sua stessa famiglia).
Adesso, il ragazzo è in qualche modo "ostaggio" (virgolette d'obbligo) del suo agente.
Ed è questa la drammatica evoluzione del calcio moderno.
Così come fatto presente da un "guru" della finanza del calibro di Marco Bellinazzo, con la nuova deregulation Fifa, che di fatto permette agli agenti di stabilire con i club la percentuale di remunerazione che più gli aggrada, per Raiola “movimentare” il più promettente numero uno in circolazione rappresenta ben più di uno sfizio...
Insomma, il messaggio è chiaro: il nuovo corso del calcio mondiale prevede che, oggi più di ieri, avidi intermediari determinino le sorti dei calciatori... spostandoli come alfieri su di una scacchiera.
Donnarumma è più vittima o più carnefice? Quale che sia la risposta... dobbiamo dirlo senza mezze misure: ha tradito un popolo, quello rossonero, che - nella persona di Mihajlovic (ora al Toro) - si è preso sempre cura di lui e del suo percorso di crescita.
Non è facile diventare titolare del Milan a 16 anni... non è semplice gestire la pressione di un club glorioso se non c'è una piazza che te lo permette e perdona gli errori.
Donnarumma è un portiere straordinario, le sue prodezze sono sotto gli occhi di tutti e su questo non si discute. Tuttavia, è altrettanto vero... che al netto della sua giovane età, il ragazzo ha commesso più di una leggerezza. L'augurio è che il napoletano non si sia rovinato con le sue stesse mani. Quale che sia la destinazione finale (Parigi o Madrid) di sicuro non gli sarà riservato il medesimo trattamento. Auguri, Gigio. Speriamo che tu possa farcela. Dopotutto resti il futuro della nazionale, a patto che Meret (a proposito, Napoli... che aspetti a prenderlo?) non ti scalzi nelle gerarchie. REDAZIONE - .
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