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Chi è il folle che avrebbe scommesso un euro sulla salvezza del Crotone? Nessuno. Viste le premesse, gli uomini di Davide Nicola hanno realizzato un'impresa che non è seconda a quella del Leicester (proprio oggi ricorre l'anniversario di quel trionfo).
I calabresi hanno scritto una pagina di storia importante del nostro calcio, qualcosa che deve essere ricordato.
Sono partiti male, è vero... lacerati ai nastri di partenza, spiazzati dal peso della categoria nuova: poi, man mano... hanno capito di potersela giocare senza paura, a viso aperto.
Il Crotone, dunque, ci offre una grande lezione di vita: "gli squali" dello Ionio, ci dicono che il timore reverenziale, il "metus"... è un'emozione che non paga mai nella vita. Autolesionismo puro. Bisogna lottare a testa alta per superare le avversità, mai sottovalutare o sopravvalutare gli ostacoli e anche se suona tremendamente retorico, quando il calcio si fa "didascalia", esempio concreto... ecco che la dimensione sportiva trascende nell'umano e diventa mito.
Insomma, sarà anche una "semplice" salvezza, ma per le modalità secondo cui il fatto si è incarnato nel reale, si può tranquillamente parlare d'impresa. Noi di Calcionapoli1926.it siamo ben felici che il Sud Italia continui a trovare spazio nella geografia del nostro calcio (a tal proposito, Ciao Palermo...), ma chi vi scrive è ancora più commosso per la storia del Davide Nicola uomo.
Non più tardi di qualche mese fa il tecnico del Crotone aveva promesso: "Se ci salviamo vado a Torino in bici". E la bicicletta resta, di fatto, traccia indelebile del suo destino umano - fatto di luci e ombre... di glorie e drammi...
Tre anni fa, Davide ha perso il figlioletto, proprio a causa di un incidente in bici. Alessandro, quattordicenne... divelto da un camion in corsa nel torinese. Ieri, dopo la partita, Nicola ha già fatto sapere di voler tenere fede alla parola data. Possiamo solo immaginare l'emozione, il dramma, la commozione e perché no... anche la gioia, di Davide che chilometro per chilometro, compierà il suo personale pellegrinaggio pensando forse, con un sorriso amaro, al copione che la vita gli ha presentato: all'asprezza degli agrumi del suo giardino esistenziale, e a quanto è stato bravo, nonostante tutto, a rimediarci un buon succo. REDAZIONE - .
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