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“E’ stato tutto orchestrato da De Laurentiis”. Ma di Covid si muore e noi proviamo a ‘restare umani’

Giovanni Ibello

Il fùtbol è la cartina di tornasole di un paese sempre più privo di cultura e senso civico. Quello che stiamo leggendo denuncia il fallimento dell'istruzione più che del sistema sanitario nazionale.

Se la nostra costituzione ha un valore - e si spera che in uno stato di diritto ce l'abbia eccome - prima di ogni altra considerazione legata a vicende calcistiche, bisogna partire da un presupposto di legge che è tutelato, appunto, dalla stessa carta costituzionale: la gerarchia delle fonti del diritto.

Proviamo a fare chiarezza: una fonte di diritto pubblico (come la disposizione di un'azienda sanitaria locale) è gerarchicamente superiore a un regolamento privato, cioè a dire il protocollo frettolosamente varato dalla Lega. Un protocollo che, per inciso, si troverebbe - costituzione alla mano - al penultimo grado della gerarchia delle fonti, precedendo solamente gli usi e i costumi.

E' oggettivamente assurdo che l'intesa (unanimemente approvata dai club) non abbia tenuto conto di queste banali evidenze, giuridiche e di buon senso. Ricordiamo che il covid19 è una patologia potenzialmente mortale e la tutela della salute pubblica, dei calciatori e dei loro "contatti stretti" è un bene giuridicamente più prezioso dell'industria calcio.  Nel 2008 Cristiano Ronaldo disse  "i calciatori sono schiavi moderni". Difficile pensare che sia così per chi percepisce ingaggi stellari, eppure, le parole dell'asso portoghese furono più che mai profetiche.

Il fùtbol è la cartina di tornasole di un paese sempre più privo di cultura e senso civico. Quello che stiamo leggendo denuncia il fallimento dell'istruzione più che del sistema sanitario nazionale.

E' assurdo ritenere che l'Asl abbia bloccato il Napoli per favorirlo dal momento che De Laurentiis aveva pubblicamente sostenuto De Luca alle ultime elezioni. E' un mal pensiero olezzoso che denuncia la pochezza culturale e umana di chi continua a brandire questa tesi senza un minimo di vergogna.

Le Asl tutelano la salute pubblica (così come richiesto dall'articolo 117 della Costituzione nell'ambito del riparto di competenze tra Stato e Regione). Le Asl non fanno differenza tra calciatori e metalmeccanici, tra imprenditori e netturbini. Per fortuna.

In altre parole, confermando Juventus Napoli, il rischio di creare un "focolaio mobile" era altissimo.  Paradossalmente, invece di perpetrare il solito arrogante teatrino, la Juventus dovrebbe ringraziare la sanità partenopea per il pronto intervento. I tempi di incubazione del Covid sono superiori rispetto al previsto ed è assai probabile che il Genoa (a proposito, strike di positivi nel club ligure) abbia infettato il collettivo partenopeo. Se le due squadre fossero scese in campo il Napoli avrebbe a sua volta infettato  i calciatori della Juventus. C0s'altro aggiungere?

Al di là delle questioni giuridiche e sanitarie, è il buon senso che dovrebbe illuminare chi decide e, lasciatemelo dire, anche chi commenta. Mi riferisco ai media inviperiti (otreché partigiani). A giudicare da alcune opinioni ventilate dalle tv del nord, in particolare da Telelombardia, sarebbe stato De Laurentiis a voler fermare tutto, sottintendendo, dunque, dei disegni criminosi. Lo ha detto chiaramente l'opinionista Giordano Mischi nel salottino di sabato sera. L'affermazione si commenta da sé. Voglio, in chiusura, ricordare le parole del reporter di guerra Vittorio Arrigoni, morto a Gaza il 15 aprile del 2011. Il suo motto era "Restiamo umani". Noi ci proviamo, Vittorio... ma quanto fiato sprecato.