A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l'avvocato Paco D'Onofrio.
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D’Onofrio: “Il modello Napoli dovrebbe essere imitato da altri club”
D'Onofrio: "La Federcalcio dovrebbe apprezzare il modello Napoli"
Ecco di seguito riportate le dichiarazioni:
"È un processo di rinnovamento, dobbiamo ammirare la decisione delle società di ripartire in questo modo. Da appassionati del mondo del calcio, dobbiamo essere pazienti ed apprezzare questo procedimento. La stretta sulla sostenibilità è ormai sempre più evidente, i club devono adeguarsi e rispettare le norme per il proprio sostenimento".
Sul contratto da stagista
"Questo è un tentativo, un esperimento di livello tentato dalla FIGC, soprattutto dopo le ripercussioni della pandemia. È una possibilità che promuove nuovi modelli, naturalmente un ottimo strumento per ripartire. Consente ai giovani di cimentarsi con le esperienza professionali e quindi anche alle società di poter puntare sulle loro qualità".
Sulla soluzione al caso multiproprietà
"Ci sono tante anomalie al giorno d'oggi, come il prestito con obbligo di riscatto. Credo che il dialogo sarà fondamentale per trovare una soluzione tra la Federazione e le società e quindi le leghe. Insieme dovrebbero disciplinare questo sistema delle multiproprietà per garantirne un utilizzo positivo. Se tutte le componenti riuscissero a trovare un'intesa, l'efficienza della norma potrebbe essere rilevante".
Sul perché il Napoli è in spanding review rispetto ad altri club
"È un quesito molto ponderato, la risposta è conosciuta solo dalla Federazione, la quale monitora le contabilità dei club. Tutti sanno che esiste un organo, un'articolazione della che si occupa esclusivamente di questo. Non posso quindi esprimere un giudizio circa il motivo per il quale le spese investite da alcune società siano superiori ad altre. Il modello Napoli, società virtuosa, ha sempre avuto un bilancio positivo e mi auguro che la Federazione faccia in modo che sia così con tutti i club".
Sui presidenti imprenditori
"È un problema internazionale, ormai il calcio è un business e poi un'attività sportiva. È una prospettiva alla quale dobbiamo necessariamente rassegnarci. La dimensione economica è sempre più rilevante. Comunque sono favorevole all'ingresso dei fonti, poiché tutta l'economia produttiva del mondo dello sport, se controllata, potrebbe giovare tanto. Per quanto concerne il rapporto tra gli imprenditori e i fondi, naturalmente il potere di quest'ultimi è di gran lunga superiore. Il calcio ormai è aromantico. Comunque, un imprenditore che ha meno possibilità economiche rispetto ad un fondo, ma più intuizione, può garantire ugualmente maggiore competitività".
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