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La corsa al posto e l'ansia per la gara contro la Juventus. Poi le minacce e la decisione, per la propria incolumità, di lasciar liberi quei sediolini ed allontanarsi un po'. Questo, in sintesi, il racconto di Diego, in una segnalazione arrivata alla redazione de Il Mattino nelle ore successive alla gara dello scorso venerdi a Fuorigrotta. Nelle parole di Diego, la denuncia al Club Napoli Cava de Tirreni che, secondo il racconto, avrebbe con alcuni suoi membri messo in atto l'illegale pratica.
'Ci è dispiaciuto leggere quanto scritto da questo tifoso del Napoli. Mai e poi mai avrei pensato che il nostro club potesse essere protagonista in una vicenda come questa'. A parlare, qualche giorno dopo la segnalazione, è direttamente Antonio Attanasio, presidente del Club Napoli Cava de Tirreni citato dal lettore. 'Siamo un club giovane, nato appena un anno fa e composto da circa 150 persone. Siamo persone oneste, lavoratori a tutti i livelli che portano insieme la passione per il Napoli. Ognuno di noi frequentava lo stadio già prima del club, poi abbiamo deciso di unirci e di traformare le partite anche in un rito d'amicizia'.
Nelle parole di Antonio anche il dispiacere per il fatto denunciato. 'Non metto in dubbio le parole di Diego, ma io venerdi sono entrato intorno alle 17.20 nel settore distinti e nella mia zona non ho visto nessun episodio come quello descritto. Lo striscione del nostro club è situato in alto, spesso distante da noi membri; forse il fatto si sarà consumato nei pressi dello striscione, ma nessuno del club si è mai comportato in questo modo', assicura.
Quella di Diego, però, non è una segnalazione campata in aria. Il problema verificatosi contro la Juventus è una lamentela vecchia che molti abituali frequentatori dell'impianto napoletano hanno denunciato. 'E' vero, queste pratiche illegali capitano sia nei distinti che nel settore delle Curve', ammette Attanasio. 'Io stesso ho assistito in passato ad episodi del genere, con sediolini occupati da giornali o da nastri. Ma nessun membro del nostro club si permetterebbe un comportamento simile. E' un problema ed andrebbe risolto, ognuno dovrebbe essere libero di sedere al posto che ha scelto, ma le difficoltà relative al San Paolo le conosciamo e sono annose'.
Poi l'apertura per una risoluzione. 'Mi spiace per quanto accaduto a Diego. Noi del Club Napoli Cava de Tirreni vorremmo invitarlo nella nostra sede per chiarire la situazione e stringerci la mano quando, prima di Natale, daremo una festa per assegnare una presidenza onoraria. E perchè no, potremmo anche incontrarci la prossima domenica, sempre nei distinti, per vedere la gara fianco a fianco e guardarci negli occhi. Non vogliamo passare per quello che non siamo', conclude. Il Mattino.
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