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Serie A spaccata a metà sulla questione diritti tv: c'è chi spinge per una risoluzione con Mediapro e chi, come Urbano Cairo, per attendere ancora. Rischia di aggrovigliarsi sempre di più l'annosa questione relativa ai diritti televisivi della Serie A del prossimo triennio: l'azienda Mediapro è stata designata dalla Lega come intermediatrice ma l'annullamento del bando indetto dagli spagnoli ha rimesso tutto in discussione.
La Lega avrebbe dovuto ricevere un miliardo e cinquanta milioni di euro da Mediapro che ora, senza i diritti a disposizione, non sembra essere intenzionata a versare tale cifra interamente: si è parlato di una rata da 186 milioni a cui si aggiungerebbe quella da 203 prevista per luglio, ma comunque di gran lunga inferiore alla somma iniziale.
Una situazione che sta facendo storcere il naso a diverse società di Serie A, propense verso una risoluzione anticipata dell'accordo con Mediapro per poi rituffarsi nel mercato a cifre più convenienti: Atalanta, Bologna, Fiorentina, Inter, Juventus, Napoli, Roma, Sampdoria, Sassuolo e SPAL hanno votato a favore di questa ipotesi nell'assemblea di Lega tenutasi mercoledì 23 maggio, mentre Cagliari, Genoa, Milan, Torino e Udinese (Chievo e Lazio erano assenti) hanno optato per un mantenimento di quest'intesa. Il quorum da raggiungere era di 12 voti.
Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha esplicato a 'La Gazzetta dello Sport' i motivi di questo stallo: "Quella dei diritti tv è una vicenda molto importante e delicata, dobbiamo fare le scelte giuste. Mi rendo conto che si debba fare rapidamente ma a volte ho imparato nelle mie attività imprenditoriali che è meglio avere un giorno in più, fare un approfondimento in più, in modo da prendere la decisione giusta. Per questo mi sono permesso nelle ultime assemblee di chiedere degli approfondimenti utili".
"Non faccio il tifo per nessuno, - continua il numero uno granata - faccio il tifo per una cosa sola che è la Lega e per il fatto che i diritti televisivi vengano valorizzati adeguatamente. Non ho nessun interesse che non sia l'interesse che ha il Torino come squadra di calcio per la sua quota di competenza dei diritti tv. La cosa che conta di più è arrivare a una decisione che sia quella giusta e che sia condivisa dalla grande maggioranza dei club. Ed è importante che si mantenga una certa concorrenza in chi acquista i diritti perché è la via per valorizzarli nella maniera più adeguata possibile". Una delle soluzione attuabili potrebbe essere quella della conferma dell'accordo con Mediapro ma con la possibilità, per la Lega, di uscirne fuori dopo una sola stagione, il che non creerebbe una rottura dei rapporti con Sky e contemporaneamente si lavorerebbe alla creazione di un canale tematico.
Il tutto a meno di tre mesi all'inizio del nuovo campionato: il tempo stringe e l'impressione è che tutti debbano fare un passo indietro per far sì che l'assegnazione definitiva dei diritti tv possa diventare finalmente realtà. Goal.
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