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DIMARO DI FOLGARIDA - E alla fine, l’incontro: Aurelio De Laurentiis, Andrea Chiavelli e Cristiano Giuntoli da un lato; Manuel Garcia Quilon, in nome e per conto di Pepe Reina, dall’altro. La tanto attesa e annunciata riunione è andata in scena ieri a Dimaro. All’Hotel Rosatti. Intorno alle 15: poco dopo l’arrivo di Quilon, camicia bianca e occhiali da sole, a bordo di un taxi dirottato verso un ingresso secondario di casa azzurri. “Todo tranquilo”. Tutto tranquillo, la dichiarazione stringata del manager di Pepe. Ovvero: si lavora per ratificare l’intesa già abbozzata, con inclusa la possibilità di un altro anno di contratto (dal 2018 al 2019, magari anche nel corso della stagione). Quilon, tra l’altro, ha dormito a Dimaro: segno che il lavoro non è ancora finito.
L’INCONTRO - E allora, il tormentone dell’estate azzurra sta per finire: indizio chiaro l’arrivo di Quilon ieri pomeriggio in ritiro; conferma inequivocabile la presenza di Pepe in campo con il Carpi. Con una partita d’anticipo rispetto al programma annunciato. La riunione, dicevamo. Durata più o meno tre ore e cominciata senza il presidente: piantati i pilastri dell’accordo, o per meglio dire di una continuità che, nell’ambito di una formula un po’ particolare, contempla anche la variante di un prolungamento fino al 2019. Dettagli formali, a questo punto: il punto focale è che la missione scudetto sarà guidata ancora da Reina, il leader. Così come voleva Sarri, così come voleva la squadra. Il lavoro, comunque, dovrebbe continuare: Quilon ha trascorso la notte a Dimaro e dunque è probabile che oggi le parti si incontrino ancora. Corriere dello Sport.
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