Diciamoci la verità, avevamo forti dubbi sulle motivazioni del Genoa. A dirla proprio tutta, il gol

Diciamoci la verità, avevamo forti dubbi sulle motivazioni del Genoa. A dirla proprio tutta, il gol di Perotti che fissa il punteggio finale non riesce a dissipare le ultime incertezze. Anche dopo il palo del possibile due a tre, quando...

Diciamoci la verità, avevamo forti dubbi sulle motivazioni del Genoa. A dirla proprio tutta, il gol di Perotti che fissa il punteggio finale non riesce a dissipare le ultime incertezze. Anche dopo il palo del possibile due a tre, quando ormai la partita era ai titoli di coda, la sensazione netta era che la Roma avrebbe in un modo o nell'altro acciuffato i tre punti utili a blindare la Champions.

Ma parliamo di fatti. Apparentemente il Genoa ha onorato il gemellaggio ed ha quasi espugnato il fortino giallorosso. L'alieno che guarda la proposta di gioco dei capitolini (palla alta e lunga a cercare la sponda di Dzeko), direbbe che tra Napoli e Roma c'è un abisso. Ed è la verità.

A fine campionato possiamo dirlo senza temere smentita. Le decisioni arbitrali hanno profondamente inciso sull'esito di questa stagione e malgrado ciò, questa "Roma-rometta" fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata di campionato ha dimostrato di essere largamente inferiore al Napoli (che invero, nel girone di ritorno ha messo il turbo e spianato ogni avversario).

Anche contro il Genoa, l'arbitro ha deliberatamente ignorato il fallo di mano di Dzeko che ha portato al gol del pari. Insomma, la Roma vincendo contro un modesto avversario all'ultimo minuto di gioco offre agli appassionati l'immagine iconografica della sua stagione: quella di una squadra che anche di fronte al più debole degli avversari non sa come imporsi e che, episodi arbitrali a parte (che l'hanno - come detto - inequivocabilmente favorita), è nevrotica e sopravvalutata. Questo campionato è stato profondamente ingiusto. REDAZIONE - .