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Meluso: “Napoli? Ho molte responsabilità. Di Lorenzo? Ecco cosa è accaduto”
Mauro Meluso, ex direttore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della trasmissione "Speciale Calciomercato" in onda su Sportitalia.
"Napoli? L'esperienza mi ha visto in negativo. Dopo lo Scudetto ci siamo ritrovati con una squadra che non ha reso come ci aspettavamo. Eppure non eravamo cambiati molto, erano partiti Kim e Ndombele soltanto. Si è trattato di un anno molto particolare, mi assumo grandi responsabilità per quanto accaduto. De Laurentiis lo ha fatto, si è preso grandi colpe ma non è tutta colpa sua. Forsei sarei dovuto intervenire in più, con qualche dichiarazione in più. Quest'annata ha cancellato un po' quel che di buono che io ho fatto in altri posti, come lecce. Resta comunque una grande esperienza, ringrazio la proprietà del Napoli per l'opportunità poco sfruttata magari. C'è compartecipazione mia. Per me ripeto rimane un'esperienza fantastica, anche perché con competizioni come la Champions non mi ero mai confrontato. Problemi nello spogliatoio? Forse abbiamo avuto problemi con i rinnovi. Di Lorenzo? Ha avuto qualche incertezza per i momenti negativi, è rimasto segnato come altri addetti ai lavori. Liti negli spogliatoi? No, assolutamente, magari c'è stato qualche diverbio. Di Lorenzo è una grande persona, un capitano silenzioso, uno dei migliori terzini al mondo. La situazione si è comunque normalizzata alla fine".
Su Garcia, Mazzarri e Calzona: "L'esonero di Garcia? Ero d'accordo in quel momento, la squadra aveva bisogno di una scossa. Non è facile da spiegare, ci sono cose molto riservate che non era giusto dire. Eravamo quarti in classifica in quel momento ma vedevamo la squadra che perdeva entusiasmo e fiducia nell'allenatore. Avrei preso Mazzarri? Mazzarri ha fatto molto bene in passato al Napoli, era arrivato in un momento particolare come Calzona. Mazzarri ha fatto meglio di Calzona nella media punti. Un'annata dai contorni grigi difficile da raddrizzare. Errore andare a Napoli? No. Tornerei a lavorare con De Laurentiis? Si. Avrei preso Calzona? Si. Osimhen andrà via? Abbiamo fatto degli errori con lui. Magari nel momento in cui c'era un'offerta così alta da un grande club europeo, prima che arrivassi io, bisognava capire che in caso di decisioni così importanti l'errore è dietro l'angolo. Ho un rammarico più che altro per Zielinski, perché siamo andati a perderlo a parametro zero. Forse lo abbiamo perso per alcune valutazioni economiche troppo alte da parte dell'entourage. Alcuni giocatori si sono montati la testa? No, non è vero, ho avuto un buon rapporto con tutti, anche i più timidi. Ognuno di loro aveva dei valori umani. Il ciclo non è finito? Secondo me si, si è rimessa la chiesa al centro del villaggio. L'ingaggio di Conte deve essere non un parafulmine, ma una cosa positiva. Il mister ha personalità, poi il Napoli ha fatto un mercato importante che anno scorso è venuto un po' meno. I nuovi acquisti porteranno risultati importanti".
Sull'incarico ricevuto solo lo scorso 12 luglio 2023: "Vero che era un po' tardi ma ne ero entusiasta. Mentre andavo da Teramo a Napoli non pensavo al contratto, ma alla grande esperienza. Quest'anno fa avrei cercato di fare meglio per l'esperienza avuta. Mancato rinnovo Kvaratskhelia? Non posso rispondere a queste domande. Il mio approccio al Napoli è stato graduale, ci voleva del tempo che ho avuto successivamente ma non sono stato in grado di incidere. Rinnovo Osimhen? Era la cosa più urgente da fare vista la scadenza nell'estate del 2025. Nazionale? Dobbiamo pensare che non nascono più i talenti di una volta. La soluzione? Tutte le squadre devono avere in organico giocatori italiani. Natan? Quando sono arrivato era stato già preso in arrivo. Lui comunque è un ottimo giocatore, credo che Conte lo terrà. Scudetto? Lotteranno Inter, Napoli, Milan. Il Napoli deve ancora completare e se raggiunge alcuni obiettivi può lottare per il titolo".
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