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Di Caro: “Campionato bello ed emozionante ma le big sono imperfette”

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Il giornalista Andrea Di Caro ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a Radio Marte sui temi attuali in casa azzurra

Tony Sarnataro

Il giornalista Andrea Di Caro ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a Radio Marte sui temi attuali in casa azzurra. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Di Caro

inter

"Big in difficoltà? Casuale che si siano fermate tutte nella stessa giornata. Il campionato è molto più equilibrato ed emozionante, non c'è un padrone assoluto ma questo è dovuto al fatto che ci sono squadre imperfette. Non si contano più le piccole o grandi chance per dare un segnale forte alla stagione e al campionato. Questo lascia pensare che la lotta a 3 potrebbe proseguire ancora per tante giornate. Certo è che questa giornata dimostra l'imperfezione di queste squadre e le difficoltà di ognuna di loro. Spalletti è stato in grado di tenere il Napoli a galla quando si pensava che potesse essere riassorbito, il momento di flessione grossa c'è stato e invece l'ha tenuto dentro e ha meriti. Inzaghi e Pioli? Nessuno di loro - come Spalletti - non ha mai vinto lo Scudetto. Evidente che l'Inter si aspettava questo mini-ciclo che potesse dare un'accelerata. La partita contro il Milan è stata una clamorosa occasione persa per staccare gli avversari e invece ha perso, con il Liverpool c'era da aspettarsi una sconfitta. In questi momenti si deve vedere l'abilità del tecnico".

Sulla corsa a tre

Di Caro: “Campionato bello ed emozionante ma le big sono imperfette”- immagine 3

"Inzaghi ancora non è un top, è giovane e deve avere ulteriori miglioramenti. Ma quando ha in mano quasi una Ferrari come l'Inter anche il tecnico deve fare il salto di qualità. Ha avuto meno problemi, ha una rosa più completa e una squadra che ha già vinto l'anno scorso. Adesso sta vivendo un momento di flessione, che si nota soprattutto nei singoli, in particolare Lautaro Martinez che in campionato nel 2022 non ha segnato. Pioli resta un ottimo allenatore ma nemmeno lui è un top coach. Il Milan dà sempre la sensazione di accontentarsi di stare lassù ma che manchi qualcosa per fare un ulteriore salto. Si perde quando incontra le squadre della parte destra di classifica. Anche lì si deve vedere la mano dell'allenatore. Le differenze che ci sono tra i top coach e gli allenatori bravi arrivano in questi momenti. Se ci fosse stato Conte alcune partite decisive non le avrebbe perse, altre le avrebbe vinte, magari giocando anche un calcio meno brillante. Il Milan ha una rosa inferiore a quella di Inter e Napoli al completo ma sta avendo una serie di occasioni che sarebbe delittuoso non sfruttare. Il pareggio di Salerno grida vendetta, così come la sconfitta in casa contro lo Spezia. Chiaramente ci si aspettava un Napoli completamente diverso a Cagliari. L'avversario ha giocato un'ottima partita e ha sofferto l'impegno europeo".