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Il designatore degli arbitri italiani in Serie A, Nicola Rizzoli, ha rilasciato una lunga intervista sulla Gazzetta dello Sport, parlando in particolar modo del VAR, queste le sue parole:
"Metterei in evidenza subito un aspetto molto positivo e per nulla scontato: giocatori, allenatori, dirigenti e pubblico hanno accettato il cambio di alcune decisioni con grande serenità. E questo può solo far bene al calcio. E se la Var contribuisce in modo così evidente a questo cambio culturale, siamo sulla buona strada. Ad esempio Buffon da vero capitano ha portato via i compagni contribuendo in modo decisivo a rasserenare il clima. Merita il nostro applauso. Non mi nascondo: alcuni sbagli sono stati commessi. Si è perso troppo tempo per controllare le azioni e questo ha rallentato il gioco. Recuperare i replay giusti è stato in alcuni casi più faticoso del previsto. Ci vuole pazienza, anche i tecnici strada facendo diventeranno più rapidi. Ma occhio, l’obiettivo è fare meglio, ma avere sempre più decisioni dell'arbitro e sempre meno dalla Var. La Var serve a evitare errori decisivi, preservando la regolarità del risultato. Ecco perché il protocollo prevede l’utilizzo solo in presenza di un grave errore. Non passiamo mica passare al setaccio ogni azione. Antognoni ha parlato di mancanza di rispetto? Questo è un termine che non posso accettare: Tagliavento poteva anche non rivedere il replay perché aveva ritenuto non punibile il contatto (Simeone-Miranda, n.d.r.). E il Var ha valutato non fosse un chiaro errore. È tutto previsto dal protocollo, sul discorso che possa essere opportuno rivederlo in certe situazioni ne parleremo e faremo tesoro delle esperienze. Siamo all’inizio e qualche sbavatura potrà pure esserci. Chiederemo alle tv di mandare subito in onda il replay usato dagli arbitri, mentre farlo negli stadi è più complicato perché non tutti sono attrezzati". REDAZIONE - .
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