Dopo la sconfitta fatale contro l'Empoli, Aurelio De Laurentiis ha voluto agire prima che la stagione continuasse verso questa brutta piega. La decisione presa è stato il ritiro permanente - ancora in fase di costruzione. La domanda sorge spontanea: ne vale davvero la pena?
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Improta: “De Laurentiis fa e disfa a seconda di come si sveglia il mattino”
Le parole dell'ex Napoli Gianni Improta a Radio Punto Nuovo
Improta: "Prima di optare per il ritiro De Laurentiis avrebbe dovuto confrontarsi con tutti"
Di seguito le dichiarazioni dell'ex Napoli Gianni Improta a Radio Punto Nuovo:
"Penso sia arrivato un momento in cui la società debba fare chiarezza. Negli ultimi due giorni hanno dimostrato di avere le idee confuse, non programmano, è tutto improvvisato. Anche il fatto del ritiro dopo quella batosta ad Empoli. Nessuno doveva parlare, prendere decisioni, bisognava incontrarsi e poi capire il da farsi. Programmare adesso? Con chi? Con quali persone? Parliamo di una società con un padre padrone che fa e disfa a suo piacimento a seconda di come si sveglia al mattino. Ormai dire "questo è il miglior allenatore mai avuto" è una frase fatta dopo averlo fatto firmare e avergli messo una squadra importante a disposizione".
Sul ruolo da allenatore a Napoli
"In questi casi, non essendoci una figura carismatica, l’allenatore prescelto si sente in diritto di fare quello che gli pare e piace. Si vede che resta da solo e pensa di poter fare chissà cosa. Poi arrivano i momenti in cui si deve incontrarsi e agire. Sistematicamente viene fuori che la squadra non riesce ad ottenere il risultato che tutti speravamo di ottenere. Poi succede qualcosa e tutti dicono che la squadra non ha carattere. Ma non è così, vengono messi in una posizione psicologica tale. La società di calcio è una famiglia e questi calciatori si sentono orfani. L’allenatore è un padre, i dirigenti dei fratelli maggiori. Come si fa a fare un ritiro dopo le tre gare più importanti del campionato e non farlo prima? Sto sentendo cose inenarrabili".
Sulla decisione del ritiro
"Nelle ultime tre gare c’è un solo colpevole, Luciano Spalletti. Programmare in questa situazione, dove c’è un dispiacere diffuso, èimpossibile. Non dimentichiamo mai che resta una partita di calcio, con quanto sta succedendo nel mondo. Sono con il morale talmente giù da non immaginare. Io ho vestito quella maglia e scendevo in campo per dare soddisfazione ai tifosi, senza pensare ai soldi. Si può immaginare in che condizioni sono ora".
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