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Aurelio De Laurentiis sicuro sulla titolarità Arkadiusz Milik, Carlo Ancelotti però poi lo lascia in panchina: La Gazzetta dello Sport analizza tale episodio
Aurelio De Laurentiis prima del match tra Salisburgo e Napoli, parlò ai giornalisti prima del tradizionale pranzo UEFA. In tale occasione si sbilanciò tantissimo dicendo: "Gioca Milik stasera!". Dunque chiunque lo dava per titolare vista l'affermazione del patron. In campo però alla fine ci è sceso Dries Mertens che ha concluso la serata con una doppietta titolare e il record di reti battendo Maradona. E' poi subentrato Lorenzo Insigne che ha fatto - anche lui - la differenza. Ma di Arkadiusz Milik non si è vista neanche l'ombra. Dunque Carlo Ancelotti, senza dire una parola, ha fatto comunque come credeva e non ha schierato, in definitiva il polacco.
Un siparietto particolare che ha analizzato La Gazzetta dello Sport sottolineando come, di fronte ad un tale episodio, ossia un presidente che si "immischia" negli affari di campo, avrebbe sbottato. Ogni allenatore - sottolinea il quotidiano - "avrebbe sbattuto i pugno sul tavolo per far capire chi comanda" ma questo comportamento non appartiene minimamente al tecnico del Napoli:
"A mezzogiorno il presidente dice: "Stasera gioca Milik, sicuro". Alla sera il centravanti che De Laurentiis aveva deciso di schierare, non gioca nemmeno un minuto. Roba che avrebbe portato tanti allenatori a sbattere il pugno sul tavolo della conferenza stampa per far capire a tutti chi comanda nello spogliatoio. Tanti, quasi tutti, ma non Carlo Ancelotti che per stile evita ogni forma estrema di linguaggio. Non ha bisogno di sottolinearlo perché lui è fatto così. E non intende cambiare il suo modo di gestire la squadra come un cuoco, dosando con esperienza ogni ingrediente. Non è orgoglio o spirito di ripicca il suo, ma queste ricette lo hanno portato a vincere un bel po’ di trofei, roba da far schiattare di invidia la maggior parte dei colleghi. Il manico è ben saldo a Castel Volturno. E allora non disturbiamo il cuoco che sta cercando di realizzare la ricetta più difficile: quella della continuità di risultati di questo Napoli".
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