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Decreto Crescita, Vulpis: "Top player, dipende dalla volontà della società"

Redazione

Decreto Crescita, il top player arriva per volontà della società

Marcel Vulpis, direttore di Sporteconomy, ha parlato ai microfoni di Radio Crc in merito al Decreto Crescita e quindi alle agevolazione fiscali. Ecco di seguito quanto ha spiegato: “Il decreto crescita arriva un po' in ritardo. C'è un dibattito su un tema che non è da sottovalutare. Sul tema degli aggiramenti fiscali, non saprei rispondere, mi attengo a quello che è il dettato normativo sia del primo testo che delle modifiche. Alla luce di quelle che potrebbero essere le modifiche è palese che stiamo andando verso un decreto che è già gonfiato, ma l'aspetto dell'arrivo o meno di un top player non deve essere correlato al decreto legge".

Non ci si nasconda dietro il decreto: serve la volontà di investire

"I presidenti sono prima di tutto imprenditori e come tali devono rischiare secondo i propri progetti, per quanto possa essere importante il contenuto di questo complesso di norme, a monte ci debba essere comunque la volontà in alcune piazze di fare il salto di qualità, se questa logica manca e diventa solo un'analisi da fiscalisti, allora si sta snaturando il concetto del calcio e di come si costruisce una squadra. Se fossi De Laurentiis, l'arrivo del top player deve essere fatto a prescindere. Non può essere un decreto a trasformare un acquisto, è un ausilio il decreto, ma al centro deve esserci la volontà di far fare un salto di qualità globale al club. Bisognerebbe fare dei calcoli precisi, ma al netto del decreto, per la liquidità che ha in cassa il Napoli, che si evince dall'ultimo bilancio, ha già la forza di fare almeno questo top acquisto. Sicuramente il decreto alleggerisce il peso dell'acquisto, ma si potrebbe già fare."