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Lorenzo Insigne (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Il giornalista Paolo De Paola ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a Radio Punto Nuovo sui temi attuali in casa azzurra. A seguire le sue principali parole.
“Napoli? Non sparo sulla croce rossa. Il comportamento da padre padrone non mi piace, le figuracce di una società che torna sui suoi passi per una decisione presa forse troppo frettolosamente. Non è indice di decisioni che vede coinvolti tutti gli elementi della società, fa sempre tutto De Laurentiis. Ce la siamo cavata con due cene per ritrovare lo spirito di gruppo dei giocatori. Sono senza parole. Se l’obiettivo previsto è la qualificazione in Champions lascia fare al tuo allenatore e al tuo direttore sportivo ciò che devono. Mi sembra difficile che sfumi l’obiettivo, che era quello stabilito all’inizio. Poi inizierà la rivoluzione, tra nuovi giocatori e abbassamento ingaggi".
Insigne capitano
"In un momento del genere che resti Insigne capitano è un controsenso. Il problema è che esiste la figura del padre padrone, che non serve a nulla in un’azienda. Sono cose che si vedevano nei presidenti di 50 anni fa, era folklore non gestione. De Laurentiis deve apparire solo quando gli obiettivi vengono raggiunti o mancati. La cena, il ritiro sono tutte cose ridicole. Un atteggiamento immaturo e sbagliato. Quali motivazioni possono avere dei calciatori sapendo che l’anno prossimo ci sarà un ridimensionamento sugli ingaggi? Non possono avere nessun tipo di stimolo. I tifosi hanno un atteggiamento di insofferenza nei confronti di De Laurentiis. Contro l’Empoli ci sono anche errori individuali enormi tra Malcuit e Meret. La squadra c’è, il Napoli farà punti. Non si deve fare male da solo”.
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