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Il sarrismo resuscitato da De Laurentiis. Un paradosso, visto come sono andate le cose tra il presidente e l'attuale allenatore della Juventus. Visto l'addio senza rimpianti, la fretta di gettarsi tra le braccia di Ancelotti e di mettere alla porta il toscano che esitava a firmare il rinnovo. Dopo 19 mesi dall'addio di Maurizio Sarri ecco che De Laurentiis torna ad avvolgere il nastro dei ricordi e dei sospiri.
La vecchia nuova ricerca del tempo perduto, ma Proust non correva tra calciatori che si sentono alla fine di un ciclo e che non vincono una partita da quasi due mesi in campionato. Ma De Laurentiis torna a parlare della Grande bellezza del Napoli di Sarri proprio nel luogo dove per la prima volta lo aveva battezzato così, ovvero da D'Angelo Santa Caterina, alla cena con la squadra.
Come riportato anche da Il Mattino, vista con gli occhi di Sarri la storia con De Laurentiis è andata diversamente: tant'è che il tecnico ha raccontato di aver appreso dell'arrivo di Ancelotti dalla tv e che di fatto quello per lui fu una specie di esonero. «Avevo una clausola che scadeva il 31 maggio e Carlo firma il 21 maggio», ha sempre spiegato per ribadire che alla fine è stato mandato via.
E se queste parole verso il sarrismo e la Grande bellezza fossero un segnale di riavvicinamento per il futuro, magari non proprio la prossima stagione? Sarri ha il cuore a Napoli, ma ha un carattere forte proprio come De Laurentiis. E ha un contratto con la Juve fino al 2022. Fa ancora fatica a mettere da parte certe situazioni vissute negli ultimi mesi della sua avventura napoletana. Ma c'è quel filo mai spezzato con il tifo azzurro. Che potrebbe, un giorno, avere un peso. Ma De Laurentiis non ha mai ripreso un allenatore. Ma certi amori, si sa, non finiscono mai.
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