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NAPLES, ITALY - JULY 13: The president of Napoli Calcio Aurelio De Laurentiis attends a press conference on July 13, 2020 in Naples, Italy. (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni del Corriere dello Sport, soffermandosi sull'acquisto di Victor Osimhen e le altre operazioni del calciomercato del Napoli.
"È un contratto che cuba 80 milioni di euro, settanta dei quali pagabili in cinque anni e dieci da riconoscere attraverso bonus, legati ovviamente a determinati risultati. Al ragazzo, invece, andrà un quinquennale che parte dai quattro netti annui. Osimhen è rimasto incantato dalle meraviglie di Napoli, mi ha sommerso di domande sulla città e con curiosità dio vita vissuta. Ha chiesto e otterrà la maglia numero nove. Vanno al Lille, Karnezis e tre ragazzi della Primavera - Manzi, Palmieri e Liguori - per i quali siamo riusciti ad ottenere percentuali sulle eventuali rivendite. Ma sono due vicende contrattualmente separate. È stata una grandissima intuizione di Giuntoli ed è l’attaccante con le caratteristiche che cercava Gattuso. Ho conosciuto Osimhen ed è un ragazzo straordinario ma confesso che abbiamo vissuto giorni di inferno. Avevamo discusso e trovato una certa affinità con i suoi manager, quando all’improvviso è cambiata la scena ed è arrivato un nuovo procuratore".
"Ci siamo visti con Ramadani, c’era la possibilità di arrivare ad Azmoun o a Luka Jovic del Real Madrid. Ma quando s’è presentata questa possibilità... Mi piace Immobile e anche tanto. Lo volevo già quando esplose a Pescara con Zeman, avrei preso volentieri lui con Verratti, insieme a Insigne che era già nostro. Certo, se dessi a Gattuso anche Immobile, ne sarebbe felice. Ma dovrei vendere i due-terzi dei nostri big, anche perché con il monte-ingaggi siamo arrivati a 150 milioni. Ciro è di Torre Annunziata. Avrei piacere per lui se battesse il record di Higuain, che ormai è calciatore di classe mondiale".
Su Milik
"Se lo vogliono, è sufficiente pagarlo. Altrimenti resta qui e poi bisognerà guadagnarsi la considerazione dell’allenatore. Milik è sul mercato da sempre. È da quando lo conosco che gli chiedo di allungare il contratto, lui mi guarda e non risponde. Sembra una sfinge. Andrà via al miglior offerente, perché non farò sconti a nessuno".
Su Gattuso
"È partito il suo ciclo, quello di un uomo vero e di ex calciatore vincente, che non ha voglia di rivincita, né economiche né sociali. Rinnovo? Se si troverà bene il matrimonio potrà continuare, se invece non si sentirà garantito, non vedo perché dovrei costringerlo a rimanere".
Su Sarri
"A Sarri voglio bene, rimane nel mio cuore perché ha regalato tre anni a Napoli fantastici e gli dico sempre grazie. Però poi faccio altre riflessioni e penso che, fossi stato in lui, avrei ragionato diversamente: restando qui magari avrebbe vinto prima lo scudetto; e con me avrebbe rischiato meno di quanto sta rischiando adesso alla Juventus".
Su Koulibaly
"Kalidou è un’ottima persona e mi dispiacerebbe perderlo. Poi c’è un tempo per tutto, anche per separarsi. Ma 90 milioni sul tavolo non ci sono e comunque bisogna essere in due per lasciarsi. Quando si vorrà confrontare con me, mi troverà disponibile: io sono qua. Basta che mi chiama e ci vediamo e se son rose fioriranno".
Nei giorni del confronto serrato, è successo l’altro ieri in Lega, si è lasciato andare con la signora Vera Fabri: ha l’occasione per riparare pubblicamente.
"Mi spiace aver reagito impropriamente e poco educatamente, poiché in una giornata di tensione per altre motivazioni, avevo visto per l’ennesima volta irrisolta una pendenza che ci trasciniamo da cinque anni per il fallimento del Parma. Alla signora Viola rinnovo le mie scuse, riconoscendone il valore, e mi spiace che lei si sentita offesa".
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