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Aurelio De Laurentiis (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images,)
Tra gli obiettivi da chiarire e un mercato da fare c'è di mezzo il presidente. De Laurentiis non riesce a fare chiarezza su quello che sarà il futuro del Napoli. Non ci sono basi di partenza, solo idee campate in aria. Spalletti e i suoi vivono in uno stato confusionario. Dell'indoman non vi è certezza e anche i sostenitori partenopei sembrano essere poco fiduciosi per la prossima stagione.
Di seguito le dichiarazioni del giornalista de La Verità Carlo Tarallo a 1 Station Radio:
"Si poteva fare quello che era nelle nostra possibilità, cioè giocarcela fino alla fine. Magari non avremmo vinto comunque, ma abbiamo alzato bandiera bianca: a Empoli particolarmente, in modo clamoroso. É stata probabilmente una delle pagine più nere della storia del Napoli recente. Poi è cominciata una serie di dichiarazioni che hanno fatto male alla squadra. Vedo un po’ di calo a livello emotivo dei tifosi nei confronti del Napoli".
"Onestamente, la comunicazione a Napoli semplicemente non esiste. In sostanza parliamo di tweet, poi rivisti, affidati al presidente De Laurentiis. È una sottovalutazione dell’importanza della comunicazione ed è strano considerando che De Laurentiis lavorava nel cinema… A volte sembra che sia fatto apposta, che piaccia suscitare certe reazioni. Ovviamente non ho le prove ma, dopo 18 anni, qualcosa inizi a chiederti".
"Così mi provochi (ride, ndr). Noi abbiamo visto degli insulti, da parte del vicepresidente ai danni di un giornalista in occasione della presentazione del ritiro di Dimaro. Io avrei voluto vedere una reazione importante da parte della categoria, com’è accaduto più volte con il governatore De Luca dove si sono visti comunicati importanti da parte dell’Ordine dei Giornalisti. In quell’occasione ho visto risatine, una sorta di prostrazione.
Motivi? Non saprei, probabilmente per avere l’accredito e ricevere qualche bottiglia buona a Natale con la maglietta per il bambino. Altre volte è semplice sudditanza: parliamo di ragazzi sfruttati per 200€ al mese mandati a seguire una conferenza senza un vero inquadramento. Nessuno di loro avrebbe mai la personalità per alzarsi in piedi e dire: ‘Ma lei come si permette?!"
"Io prima voglio capire bene cosa accadrà sul fronte cessioni. Koulibaly si trova davanti ad una scelta importante: stavolta, per restare, dovrà rinunciare davvero a tanti soldi. Mi aspetto che vada via? Onestamente sì. Probabilmente sarebbe più semplice rinnovargli il contratto a stagione in corso.
È impensabile iniziare la stagione con lo stesso scenario vissuto con Insigne quest’anno. Per l’anno prossimo dico che, in caso di conferma di Ospina, Osimhen ed altri potremo vivere una stagione come quella attuale perché non credo che il Napoli punterà allo scudetto".
"Sì, per mancanza di alternative (ride, ndr)".
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