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De Laurentiis: “Spalletti grande uomo e allenatore. Ecco cosa ci siamo detti”

Giovanni Ibello

Così De Laurentiis al Mattino

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto sulle colonne del Mattino e ha rilasciato le seguenti dichiarazioni riprese da CalcioNapoli1926.it:

Non è per nulla triste, Venezia. Per carità. Non canta Aznavour, Aurelio De Laurentiis. Sorridente, disteso, rilassato. Saluta con la mano i tifosi azzurri sul motoscafo che lentamente parte verso il Canal Grande. «È stata una vittoria sofferta, vinta con una prestazione tosta e di alto livello. E con un Osimhen grande trascinatore».

Venezia non è una città come le altre, per il presidente del Napoli.

«Volevo essere qui per tanti motivi: vi è nata mia sorella, i miei genitori hanno vissuto qui durante la guerra e al Festival c'è un Leone d'Oro che porta il nome di mio padre».

Così De Laurentiis al Mattino

 

Presidente, non è stata una vittoria facile?

«Non lo sono mai le partite che si giocano dopo una sosta. E poi abbiamo affrontato una squadra molto determinata e convinta dei proprio mezzi. Ma è stata una prestazione molto convincente, un successo che la squadra ha voluto e ha ottenuto con merito».

Osimhen è tornato al gol.

«È stato un vero trascinatore, non ha cercato solo la porta ma ha fatto le cose per la squadra, pensando ai compagni, dando una mano in tutte le fasi del gioco.

De Laurentiis su Osimhen: "Un vero trascinatore"

Ma devo dire che tutti hanno giocato bene, interpretando al meglio una partita che non era semplice».

È rimasto colpito dai cori razzisti della curva del Venezia? «Li trovo insopportabili, quegli epiteti sono brutti, orribili. E ha avuto per me un valore ancora più bello aver visto il grande tifo del settore occupato dai nostri tifosi, con tanti ragazzi della Curva A che facendo sacrifici hanno voluto far sentire il loro sostegno, la loro vicinanza a questa squadra».

I giochi per il vertice sono di nuovo tutti aperti, in un punto ci sono tre squadre. Il campionato è apertissimo e, diciamolo, bellissimo.

«In questo momento ho il godimento per questa vittoria, senza guardare alla classifica, senza pensare alla partita con l'Inter di sabato o star qui a parlare di dove possiamo arrivare. Anche perché io certe cose non le dico. Ero certo che questa partita sarebbe stata per noi una specie di svolta ed è per questo che sono venuto: ho avvertito una strana tensione attorno a questa gara, come se una eventuale non vittoria da parte del Napoli avrebbe potuto frenare il nostro cammino. È da tanto tempo che non andavo in trasferta per una partita ma oggi (ieri, ndr) contava dare un segnale a tutti con la mia presenza».

A Spalletti che ha detto?

«Lui è un grande uomo, un grande allenatore. Ci siamo guardati negli occhi per qualche istante e abbiamo sorriso. Io gli ho detto semplicemente è andata e lui mi ha risposto con le stesse parole. Non era semplice vincere con il Venezia, questo non è un campo facile. I ragazzi sono carichi, li ho visti molto soddisfatti e questo è importante per poter arrivare al meglio alla partita di sabato sera».

L'addio di Insigne?

«È una persona libera e in quanto tale è giusto che lui abbia preso la decisione che lui ha ritenuto fosse la più giusta e corretta per impostare la vita futura sua e della sua famiglia». Per sabato con l'Inter cosa si aspetta? «Nulla, neppure mi va di parlarne. Dico solo che è stato un errore introdurre il calendario asimmetrico, stravolgere rispetto alle passate stagioni il girone di ritorno».

Oggi eleggerete il nuovo presidente della Lega?

«Dobbiamo fare in fretta, dobbiamo recuperare due anni buttati via. Non mi piace quello che leggo e sento. Ai presidenti dei club si danno colpe che non hanno, dimenticando cosa il mondo del calcio dà al Paese: se il sistema calcio non funziona le responsabilità principali da tantissimi anni sono quelle delle istituzioni, calcistiche e governative. Ma davvero c'è chi crede che il nostro sistema si salva semplicemente introducendo i playoff e i playout? Abbiamo il compito adesso di metterci al lavoro e provare a rovesciare il tempo che è stato perso fino ad adesso».