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Caiazza sicuro: “De Laurentiis ha le idee chiare per la panchina. Con Gattuso patto di non belligeranza”

Domenico Riemma

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Salvatore Caiazza, giornalista. Pausa Nazionali? Queste le sue parole: “Bisognava battere il ferro finché era caldo, il Napoli aveva ritrovato gioco,...

A Radio Marte nel corso della trasmissione "Marte Sport Live" è intervenuto Salvatore Caiazza, giornalista.

Pausa Nazionali?

Queste le sue parole: "Bisognava battere il ferro finché era caldo, il Napoli aveva ritrovato gioco, vittorie e calciatori. Poi non sai come tornano questi tra 15 giorni, non solo per gli infortuni ma pure per il COVID-19".

Cessioni di Fabian Ruiz e Koulibaly?

"Per lo spagnolo De Laurentiis in estate rifiutò 50 milioni dall'Atletico Madrid, anche il calciatore voleva restare. A fine stagione però il Napoli potrebbe venderlo, un secondo anno senza Champions League sarebbe traumatico. Koulibaly è un '91 mentre Fabian è un '96: prezzo importante per entrambi ma lo spagnolo è molto più giovane. Koulibaly se vuoi monetizzarlo non puoi aspettare, peraltro se resta dovrai aumentargli l'ingaggio. Zielinski non si tocca, questi due sono quelli che partiranno a fine stagione".

Sarri?

"Non credo che un allenatore che ha conquistato 91 punti arrivi perdendo uno dei difensori più forti al mondo. Dipende anche da cos'accade a fine stagione: se sei in Champions o se non lo sei. Credo che De Laurentiis oggi però abbia le idee chiare sulla panchina: con Gattuso è un patto di non belligeranza. Dissento però quando De Laurentiis di pancia chiama Sarri dopo Verona-Napoli. Piano piano ha cercato di rimediare ma il giocattolo ormai si era rotto".

Allenatore-manager?

"Non ci sono riusciti Benitez e Ancelotti, non ci riuscirà Sarri. Questa non è una società, è un'azienda a conduzione familiare dove non c'è un dirigente che eviti gli scontri tra spogliatoio e allenatore. Le grandi aziende si vedono quando hanno grandissimi dipendenti. All'Atalanta c'è tantissima gente a lavorare".