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De Laurentiis: “Garcia giusto per Napoli, vogliamo la Champions. Ecco come ho scelto Rudi”

Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

Le dichiarazioni rilasciate dal presidente nel corso della presentazione di Garcia come nuovo allenatore del Napoli

Inizia l'era Rudi Garcia a Napoli: alle 18 è andata in scena al Real Bosco di Capodimonte la conferenza di presentazione del nuovo tecnico. Presente il presidente De Laurentiis che sarà al fianco dell'allenatore nel bellissimo salane delle feste.

Le parole di De Laurentiis

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Di seguito le dichiarazioni del presidente degli azzurri: "Obiettivo Champions? Adesso l'obiettivo è di ripeterci. Garcia è arrivato in semifinale di Champions. Basterebbe arrivare in finale, poi si potrebbe giocare la partita e magari vincere. Vedremo in futuro".

Sulla scelta di Garcia: "Non ho avviato nessuno casting, l'ho solo dato a voi giornalisti per un gioco simpatico da fare. Per tre settimane mi sono dedicato alla festa scudetto. Parlati è stato testimone, sono stato negli uffici Rai per un periodo prolungato. Abbiamo prodotto e poi consegnato in licenza il segnale. È stato un generoso dare alla città perché non ci sembrava che la festa iniziata con Napoli-Fiorentina fosse sufficiente. Circa 2 milioni di ascoltatori hanno assistito alla festa scudetto sulla Rai. Vogliamo ripeterci, vogliamo regalare questo appuntamento anche negli anni a venire. Ho cominciato a monitorare la mappa consegnata ed ho selezionato i tecnici i quali utilizzavano bene il 4-3-3.

Volevo un allenatore che avesse fatto strike con questo modulo. A Roma Rudi per ben due volte è arrivato secondo con il 4-3-3, ho pensato che questo signore facesse al caso nostro. Champions e Superlega sono sbagliate, la UEFA ha bisogno di attestati continui per poter essere rieletti. Non posso modificare da solo ciò che si è incrostato. Glielo dissi ad Agnelli che la Superlega si sarebbe trattata di un'idea errata. La Champions aumenta il brand Napoli nel mondo. Abbiamo sempre giocato il ruolo dell'innovatore a vestire anche quel ruolo. Cerchiamo di cambiare questo calcio, ma non è facile. Bisognerebbe cambiare la mentalità di tante persone...".


Sul futuro di Osimhen: "Victor resterà. Se dovesse arrivare un'offerta allettante, vedremo e valuteremo".

Sul prossimo Napoli: "Con Osimhen non mi sono sbagliato. Con Garcia in undici giorni ci siamo incontrati, abbiamo scritto contratti, li abbiamo fatti digerire... Da parte mia c'è lo slancio di un nuovo inizio, c'è una fiducia immensa perché l'uomo Garcia ha già dato, non deve dimostrare nulla. Lasciamo lavorare il mister, senza pressarlo o imporre dei limiti. Stiamo calmini, sarà quel che sarà".

Sulla personalità di Rudi: "Mi ha colpito la sua spontaneità, la sua immediatezza. Sembrava che ci fossimo conosciuti da tempo, pareva che ci fossimo già incontrati in passato. Mi sono trovato in un meccanismo oleato, c'è stata la razionalità di illustrare agli avvocati ciò che chiedevano. C'è stata intesa, sentivo che sarebbe stata la scelta giusta...".

Sulla determinazione e sull'ambizione di Rudi: "Non ho trovato delle diffidenze, né ho scorto dei dubbi. Questa immediatezza mi ha reso felice della scelta".

Sul mercato del Napoli: "Ho già parlato con Osimhen prima della festa del Napoli. Siamo in linea di massima d'accordo con un rinnovo di altri due anni di contratto. Per quanto riguarda gli altri calciatori, studieremo le situazioni con Rudi. Dopo tanti anni sono convinto che la preparazione nei ritiri sia fondamentale. Abbiamo rifiutato l'invito del Barcellona, abbiamo rifiutato una proposta dello United per andare a Manchester per la preparazione di inizio stagione. Stiamo interpellando alcune squadre internazionali per convincere loro a venire a Castel di Sangro. In quel periodo si deve mettere benzina nei diversi meccanismi affinché si possa durare il più a lungo possibile, per noi è fondamentale allenarci duramente nei due ritiri.

Con Rudi abbiamo cominciato oggi a tessere le maglie di chi potrebbe partire e con chi potremmo sostituirli. I contratti servono poco, al massimo per le penali. Bisogna guardarsi negli occhi e chiedere se si voglia far parte della gloria del Napoli. Dopo la vittoria di uno scudetto, è stato un bene scegliere Rudi perché vincere il campionato dopo trent'anni la sazietà può giocare un brutto scherzo. Un nuovo allenatore che sappia come cambiare le corde del violino e fare un'operazione su ogni singolo personaggio può portare degli stimoli. Da un lato i calciatori sono impiegati, ma contemporaneamente anche aziende. Come si potrebbe pensare di non poter far bene per approdare nelle quattro squadre più grandi del mondo? Dunque, un nuovo tecnico cerca di riportarli alla dura realtà del lavoro quotidiano e del rispetto della bandiera nel gioco della rapportarbilità con i tifosi. Tutto è per la nostra città e per la nostra tifoseria".

Sul cambiamento del presidente circa la conquista sportiva: "Lobotka caposaldo fondamentale del Napoli, lo abbiamo fino al 2028. Per quanto riguarda la mia competitività, non è cambiato nulla. Mi sono divertito a volte a finanziare il territorio italiano anche per film andati in scena all'estero. La competitività in casa De Laurentiis è sempre stato un condimento naturale, quasi istintivo. Più le cose sono complicate, più ci eccitano. C'è da cambiare il mondo del calcio... Mi chiedono di fare politica, ma a me piace il mondo dei contenuti. La politica è il gioco del compromesso, ed io non sono fatto per questo".