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UFFICIALE – De Laurentiis congeda Spalletti: “Luciano ha chiesto un anno sabbatico”

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Il presidente azzurro è ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa in onda su Rai 3. Segui con noi la diretta testuale del suo intervento
Sara Ghezzi

Aurelio De Laurentiis questa sera è ospite di Fabio Fazio a "Che tempo che fa" in onda su Rai 3. Il conduttore ha voluto il presidente nell'ultima puntata per festeggiare lo scudetto vinto dal Napolidopo 33 anni. A seguire le sue parole.

L'intervento di De Laurentiis a Che tempo che fa

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Sullo scudetto: "Io sono molto discreto, ma non potevo dirti di no. Spero per te che sia l'inizio di una nuova era straordinaria. Io mi sono trovato in una conferenza stampa ai primi di giugno, dove avevamo mandato via alcuni giocatori che per me avevano finito al ciclo al Napoli, ma gli altri non avevano la stessa idee. I giornalisti mi spinsero a fare questa previsione della vittoria dello scudetto e tutti mi guardarono con sgomento. Anche Spalletti lo era perché non sapeva il mercato che avremmo fatto. Poi ci sono gli allenatori che si dividono in due gruppi, quelli che allenano e quelli che vogliono fare il mercato. Spalletti è uno di quelli che allena e lui ha fatto un gradissimo lavoro con ciò che gli abbiamo messo a disposizione".


Su Spalletti: "Spalletti va via? Luciano è un uomo libero. Quando ci siamo visti mi ha detto che sente di aver compiuto tutto il possibile e di essere arrivato alla fine di un ciclo. Mi ha detto che aveva voglia di prendersi un anno sabbatico ed io non posso non dargli questa possibilità perché nella vita bisogna essere generosi. Tornerà a fare ciò che ama ed io lo ringrazio per quanto fatto".

Sul rapporto con i giocatori: "La maschera di Osimhen è stato un buon marketing. Io con i giocatori ho un bellissimo rapporto, con loro parlo molto. Kvaratskhelia preferisco chiamarlo Kvara".

Sull'acquisto del Napoli: "Io non sapevo nulla del calcio venendo dal cinema, poi anche da piccolo giocavo a basket, ma avendo una famiglia napoletana questa squadra l'ho sempre sentita mia. Quando ero a Los Angeles mi è venuta in mente questa idea del calcio. Ci ho provato una prima volta ma Ferlaino mi fece causa. Una seconda volta ero a Capri in vacanza e scoprii che il Napoli era fallito così contro la mia famiglia decisi di spendere 32 milioni per quel pezzo di carta che sancì l'acquisto della squadra".

Su Maradona e lo stadio: "Maradona gioca ancora con noi, ci sono tutti i murales. Poi quando lo Stadio sarà del Napoli perché il Comune ce lo deve dare per 99 anni altrimenti io me lo vado a fare a Caserta. Quando questo avverrà io farà il museo di Maradona e si potrà giocare con lui. Per me lo stadio non deve vivere solo il giorno della partita ma tutti e sette giorni con concerti, comunioni, matrimoni e il museo. La vittoria dopo 33 anni è stata molto sentita dal popolo napoletano ed è stato straordinario. Ma poi in questo periodo stanno venendo in città molti americani che vogliono vedere le partite ma non c'è lo spazio, ma vedono questa città addobbata così bene e amano tutto ciò. Ormai il Napoli è tifato da 83 milioni di persone in tutto il mondo ora sono addirittura a 120 milioni. Allora dovete prendere un giapponese? Lo stiamo facendo, prima di venire qui mi ha chiamato un amico che vuole fare lo scouting in Giappone".

Su Elodie: "Elodie è perfetta per il cinema, la invito per la festa del 4 giugno che presenterà Stefano De Martino. Però forse lei tifa un'altra squadra. Ad Elodie ho proposto la terza stagione di Vita da Carlo".

Sui giovani: "Io voglio recuperare i giovanissimi che si stanno rincretinendo con gli smartphone e con le piattaforme e non seguono più il calcio. Non c'è più la passione per questo sport. Io vorrei parlare con il ministro dell'Istruzione di far studiare a scuola come diventare allenatore e prendere così un Spalletti o un Mourinho per fare lezione. Ma anche l'intervallo di 15 minuti io penso sia inutile per me deve essere filata la partita. Abbiamo 26 giocatori e possiamo farlo".

Sul calcio: "Bisogna essere competitivi tenendo i conti in ordini. Il segreto è fare impresa e non presa. Se investi raccogli, se non investi si accumulano debiti su debiti, poi ci sono le istituzioni calcistiche che dovrebbero fare tabula rasa con delle regole precise. Le regole ci sono ma poi si fa finta di niente. Ci sono dei campionati che non sono equilibrati ed è sbagliato. I calciatori devono migliorare strada facendo. I campionati dovrebbero essere suddivisi per tipologia di città. Non si può far giocare una città con 5 milioni di abitanti contro una di 30 mila. Gli stadi sono diversi e poi gli sponsor che non investono".

Sui suoi contratti e Di Lorenzo: "Di Lorenzo è un grande capitano. Noi De Laurentiis abbiamo sempre avuto una grande cultura per la musica e abbiamo avuto sempre avuto una grande società che è diventata mia e sui contratti c'era scritto nell'Universo. Ma pensa se si mandano immagini ad un'astronauta non mandano l'immagini di una partita ecco il perché dei miei contratti così".

Sul mondo del cinema e la festa del 4 giugno

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Sul cinema: "Il cinema è una cartina di tornasole di cui si sono perse le tracce. Quando è nata questa società c'era il bisogno di ridere e ci siamo immersi in questa produzioni. Con il Covid siamo entrati nel mondo delle piattaforme con le serie tv che tenevano le persone anche per 10-12 ore davanti alla Tv. Io amo il cinema, ma lavoro tutto il giorno ed è difficile. Ieri ad esempio ho visto il film di Bellocchio. Con Carlo come funzione? Lui è un entusiasta, ormai lo conosco. Quando viene da me ed ha un'idea se me la racconta e non la recita significa che la cosa ancora non glie entrata dentro. Con lui bisogna avere un giusto equilibrio".

Sul suo modo di lavorare:"Io sono un uomo molto sincero e spesso questo non paga perché in Italia c'è il leccaculismo. Quando le cose non vanno bene tutti ti vanno contro, quando vinci tutti ti sono vicini. Io quando lavoro devo dare il meglio al pubblico, io conosco bene come si commercializza un prodotto quello che un autore non sa. Con Carlo ad esempio lo seguo durante le registrazioni perché so come far funzionare una cosa, lui è un grande e bisogna essere molto pazienti con me come lo è lui".

Sulla festa e l'incontro con il papa: "Abbiamo fatto lo SteccoNapoli. Durante la festa ci sarà la premiazione. Poi ci sarà Stefano De Martino che con la sua bravura presenterà. Andremo in onda su Rai2 alle 21.02 e poi ci saranno una serie di cantanti fino a mezzanotte, il regista sarà Stefano Vicario. Abbiamo iniziato a girare un film del Napoli a giugno quando non sapevamo dello scudetto. Al Papa ho portato una scarpa piccola di Maradona perché è l'unico che può dare un calcio alle ingiustizie".