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Davide Ancelotti: “Napoli era l’unica città in cui venivo considerato un raccomandato”

Leonardo Litterio

Le dichiarazioni rilasciate da Davide Ancelotti ai microfoni de "Il Corriere della Sera"

Tra il 2018 e il 2019 sulla panchina del Napoli sedeva Carlo Ancelotti. Al suo fianco, come vice, c'era il figlio Davide che oggi ricopre lo stesso ruolo in quel di Madrid, in casa del Real.

Davide Ancelotti: "In Italia ti fanno pesare di più le parentele. Napoli? Mi spiace sia finita così"

In esclusiva ai microfoni de "Il Corriere della Sera" è intervenuto Davide Ancelotti, vice allenatore del Real Madrid ed ex Napoli. Di seguito le sue dichiarazioni:

"Sono consapevole che ci siano dei pregiudizi, e sì, penso sempre di dover dimostrare qualcosa. Ma per me è benzina: mi fa stare motivato e non la voglio perdere. Però per il posto di vice non si fanno casting, ogni allenatore sceglie un uomo di fiducia".

Sul Napoli 

"La squadra che me lo ha fatto pesare di più? L’unica italiana dove ho lavorato: il Napoli. Ma credo sia legato al fatto che in Italia la parentela fa più rumore. A Napoli sono nati i miei figli e questo mi farà ricordare ancora di più il bello dell’esperienza. A Napoli sono stato benissimo, vivevamo nella Riviera di Chiaia. Il primo anno abbiamo fatto bene, siamo arrivati secondi, ma la Juve aveva comprato Cristiano Ronaldo. Il difficile è stato quando le cose hanno cominciato ad andar male e non siamo riusciti a raddrizzarle. Mi spiace sia finita così".

Sul padre

"Il mio è un giudizio di parte. Ma quello che ha fatto mio padre è quasi impossibile. Da lui ho imparato che vengono prima i giocatori: bisogna partire da loro. Però voglio avere la mia identità".