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Danilo Pergamo, uno dei vignettisti del momento, è stato intervistato dalla redazione di Si Gonfia La Rete e ha parlato delle sue creazioni che rappresentano i calciatori del Napoli:
"Ci vuole fantasia, amore e passione. Ho sempre disegnato, da quando ho memoria l’ho sempre fatto e non ho mai mollato"
Come ho iniziato? "In realtà la passione esiste da sempre: ho sempre disegnato da quando ho memoria. Da bambino costringevo mio papà a riprodurre per me i personaggi dei fumetti – ci ha raccontato Danilo – e dopo dovevo provarci io. La passione per il calcio, invece, viene da più lontano: è stato mio nonno a farmi appassionare a questo sport. Con la crescita dei social ho iniziato prima a scrivere, poi a realizzare fotomontaggi nei post partita. Ma ho pensato di mollare quando vedevo i miei lavori, spesso senza firma riportati su tantissime pagine a tema calcio Napoli. I miei lavori riportati ovunque, ma senza crediti. Non ho mollato anche perchè mi hanno “aiutato” diversi personaggi, su tutti Anna Trieste, che mi invitò in una delle sue dirette per fare chiarezza sulle “appropriazioni” dei miei lavori. Lì ho capito che dovevo trovare un modo di comunicare che fosse ancora più “mio”, e così ho iniziato a rappresentare le situazioni non più come fotomontaggi, ma come vignette: da lì è iniziata una nuova vita per me".
Hamsik del 2007 accanto a quello del 2019 sul muretto a Castel dell’Ovo? "È una vignetta che secondo me ispira molta tenerezza, la realizzai in occasione del raggiungimento del record di presenze, ma in questi giorni ha ripreso quota perché si presta molto alla situazione. Credo che Hamsik abbia rappresentato per la città di Napoli l’idea del legame che va al di là del sangue. La nostra è una tifoseria che non è mai stata troppo “tenera” nei confronti dei napoletani che hanno vestito la maglia azzurra, forse perché ognuno di noi sogna di giocare al San Paolo con quella maglia e quindi vede l’attaccamento del calciatore napoletano come una cosa “scontata”. Cosa centra questo con Hamsik? “Vedere un calciatore slovacco, con un carattere totalmente diverso dal “calore” dei napoletani, vestire quella maglia e difenderla così: è speciale. Hamsik ha deciso di legarsi per tutta la sua carriera ad alti livelli ad una sola maglia e ad una sola città: questo l’ha reso quasi “uno di famiglia”. In un’altra vignetta dissi, scherzando, che in fondo la cresta e i dentoni avrebbero dovuto far capire subito, che in quel ragazzo timido arrivato con le infradito alla presentazione, era un po’ un “ciucciariello” azzurro. Sarà strano, molto strano, non vedere più la sua cresta nel Napoli dopo tutti questi anno".
Milik? "Seguo molto i social ed in quel periodo i tifosi non furono molto clementi con Milik. “Arek comm’ o’ Purp” un po’ per gioco, un po’ per scaramanzia, molti tifosi sui social gli avevano affibbiato questo soprannome e disegnarlo mentre cucina il polpo è stato un voler “esorcizzare” queste voci ed alla fine ha portato bene. È un calciatore con caratteristiche e potenzialità molto importanti, mi piace molto".
Anche i calciatori ti seguono? "Alcuni seguono i miei lavori sui social ed è una cosa che mi fa molto piacere. Mertens ha utilizzato una mia vignetta dove gioca, come uno scugnizzo, tra i vicoli di Napoli. L’ho rappresentato così perché io lo vedo in questo modo. Vedere un mio lavoro pubblicato da Mertens è stata una cosa che mi ha riempito di orgoglio, perché vuol dire che il modo in cui vedevo il calciatore si rispecchiava perfettamente in ciò che sentiva lui. Anche Allan spesso vede ed apprezza i miei lavori. Sono due tra i miei soggetti preferiti: mi piace rappresentarli ed essere apprezzati da loro è, per me, un grande orgoglio".
Ancelotti? "Adoro il mister, sono convinto che ci regalerà grandi soddisfazioni. È apparso in diverse vignette, al fianco di Allan versione Looney Tunes, oppure con “Hannibal” Rog. Ne ho realizzata una in cui realizza il suo “presepe” cambiando posizione ad alcuni calciatori. Questa l’ho utilizzata soltanto per un’esposizione, mentre per i social ho utilizzato la stessa tipologia, ma con Milik. Spero possa essere il protagonista di tante vignette, lo considero uno dei più grandi allenatori al mondo".
Social? "Sono fondamentali. È impressionante il rimbalzo che riescono a dare i social. Ricordo che all’inizio dell’intervallo della partita contro il Torino postai un’immagine in cui Maradona “passava” a Marek il testimone del record dei gol segnati ispirandomi al Giudizio Universale. In meno di 20 minuti mi arrivarono retweet anche dal Messico, impressionante! Ho tante idee, a volte pure troppe… mi piacerebbe confrontarmi, da vignettista ,con qualche progetto un po’ più ampio, anche a livello sociale. Portano anche problemi? Vi voglio raccontare un episodio che mi ha fatto riflettere molto. Sfida Juventus vs Milan, decido di pubblicare una vignetta ironica su Ronaldo e Higuain: apriti cielo. Ho ricevuto diversi insulti, ma la cosa più preoccupante e triste è stata una storia instagram nella quale un ragazzino, tifoso del Milan, mi taggava per indicare al proprio gruppo di amici il bersaglio di una shit-storm. Ho pensato che se lo stesso trattamento potrebbe esser riservato, da queste persone, ad un loro coetaneo, magari un compagno di classe, potrebbero fargli veramente, ma veramente male. È una cosa assolutamente da non sottovalutare…".
La mia prossima vignetta? "Sicuramente ne realizzerò una per la partenza di Hamsik, non è ancora in progress, ma ci sarà".
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