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Gli eroi (di Spalletti) son tutti giovani e belli: il Napoli ha sbranato la Juventus

Mattia Fele

La cronaca dal Maradona di Napoli-Juventus divisa per frazioni di gioco

Napoli e Juventus si sfidano al Diego Armando Maradona. Ancora una volta sarà una partita importante per la classifica finale, anche se non decisiva (siamo solo a gennaio). Allegri arriva con diversi infortuni ma da 8 gare vinte di fila, tutte senza subire neanche una rete. Spalletti invece deve confermare la buona prestazione di Genova dopo aver perso a Milano contro l'Inter, tentando di ritrovare la brillantezza immediatamente (posto che essere al 100% a gennaio dopo una sosta è impossibile oltre che inutile). Di seguito la cronaca del match divisa per frazioni di gioco.

La cronaca di Napoli-Juventus in diretta dallo Stadio Maradona

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PRIMO TEMPO

Non è sempre la stessa Juve nel primo tempo del Maradona. Allegri mette in campo tutto il suo potenziale offensivo dal 1' e la Juve cerca sì di fare blocco squadra in fase di non possesso, ma con generosità costruisce pure delle buone trame. Ciò nonostante, il primo quarto d'ora è comunque del Napoli: Kvaratskhelia ispirato, Osimhen profondo come sempre ma è soprattutto Lobotka quello in cattedra. Di Maria lo tiene a uomo ma lo slovacco crea sempre lo spazio giusto. Da qui la rete al 14' di Osimhen, su un tap-in dopo una mezza rovesciata di Kvara. Dalla destra Di Lorenzo per Politano e poi subito cross, ma l'azione era partita da dietro e con grande verticalità, in degli spazi che in effetti c'erano. La Juventus passa al 4-3-3 ibrido (in fase offensiva Allegri decide per un'impostazione a 3 ndr) e crea un pericolo clamoroso con Di Maria, che centra la traversa. Ma è ancora Napoli: su un rimpallo Osimhen serve Kvaratskhelia che torna al gol prendendo in contropiede il portiere juventino con un piattone rasoterra. 2-0 e buona fase di dominio del Napoli, che sembra a questo punto star surclassando la Juventus anche sul piano emotivo. Mai dire mai, però, con questa squadra e in questo momento storico: una serie di rimpalli regala il sinistro libero in area a Di Maria che non perdona, staffila Meret in modo chirurgico. Da lì è solo Juventus, con tanta tecnica nei passaggi e buone idee, quasi sempre pericolose. Il finale di tempo vede Meret compiere un intervento eccezionale su una deviazione da cross. La partita è apertissima e godibile, tutt'altro rispetto alle aspettative.

SECONDO TEMPO

Il secondo tempo del Napoli è semplicemente perfetto, idilliaco. Nonostante agli inizi Allegri abbia provato da subito a cambiare qualcosa, è Spalletti il direttore d'orchestra della serata. Politano subisce un brutto colpo al polpaccio e sceglie Elmas, non Lozano. Per questione di equilibrio ma anche di tecnica, di palleggio e di fisicità, oltre che di ordine tattico. Più di tutto, è tornato Kvaratskhelia: la stella georgiana va con tunnel, giocate, sterzate, tiri. Come sempre. Come quelle di una volta (tre mesi fa ndr). Spettacolare anche su calcio piazzato: suo l'assist per Rrahmani direttamente da calcio d'angolo per il 3-1. Suo l'assist per Osimhen, che di testa fa 4-1. Il 5-1 invece lo firma Elmas, con una ripartenza strepitosa. Nel secondo tempo, complessivamente è la Juventus a provare a fare la gara - almeno nelle intenzioni -. Allegri prova a spingere sulle fasce con Chiesa e centralmente con le invenzioni di Di Maria ma si scopre troppo, e il Napoli è un fiume in piena. Poi al 75' si accendono tutte le luci del Maradona in uno spettacolo straordinario ed emozionante. Di certo è una serata ardua per gli allegriani e i risultatisti. La Juve, che non prendeva gol da 8 partite, ha fatto pacchetto unico di 5 in una. La restante parte di gara è tutta spettacolo, controllo, gestione sapiente. Il mago è Spalletti che ha relazionato in modo meraviglioso le qualità singole di questi undici uomini. Di una squadra bellissima.

A cura dell'inviato dallo Stadio Diego Armando Maradona

Mattia Fele