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Costa (sottosegretario alla Salute): “Gli Europei si giocheranno in Italia con i tifosi”

(Getty Images)

Andrea Costa, sottosegretario al Ministero della salute, ha rilasciato alcune dichiarazioni sugli Europei in Italia quest'oggi a Radio Punto Nuovo su alcuni temi attuali

Tony Sarnataro

Andrea Costa, sottosegretario al Ministero della salute, ha rilasciato alcune dichiarazioni sugli Europei in Italia quest'oggi a Radio Punto Nuovo su alcuni temi attuali. Gli Europei dovrebbero giocarsi regolarmente in Italia con i tifosi. Sembra essere dunque questa la notizia del giorno, che metterà un punto sulla vicenda che ha riguardato i vertici federali negli ultimi giorni.

Europei in Italia con i tifosi, arriva l'annuncio

"Chi è vaccinato può entrare negli stadi e nei cinema? È una posizione sulla quale possiamo riflettere. Europei? Si terranno anche in Italia, ci dobbiamo lavorare. C’è una richiesta della FIFA di garantire una certa presenza di tifosi negli stadi. Io credo che, se rispetteremo i nostri piani, si possa tornare non solo negli stadi, ma anche in maniera graduale ad una vita normale. Voglio chiarire che il governo è il primo che vorrebbe riaprire tutto e subito. Sul passaporto ho espresso il mio parere e sono favorevole. Credo sia un elemento utile e anche di sicurezza. Dico che però conseguentemente al passaporto dovremmo mettere i cittadini nelle condizioni di vaccinarsi. Milan? Siamo contenti. Sta facendo un buon campionato. Il nostro obiettivo era tornare in Champions League e direi che ci stiamo tornando. Lo Spezia? Sono spezino e sono contento del campionato dello Spezia. Politica? Credo sia il tempo in cui la politica torni ad assumersi le sue responsabilità, la politica è dialogo. Credo ci sia unione d’intenti tra forze politiche e componenti istituzionali. Tifosi negli stadi agli europei? Se rispettiamo i nostri obiettivi, possiamo farcela. Personale sanitario deve vaccinarsi? Il decreto-legge nel prossimo Consiglio dei ministri va in questa direzione”.

 Lorenzo Insigne, Federico Chiesa e Andrea Belotti (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Su De Luca e la Regione Campania

"Il rapporto del governo con le regioni è di collaborazioni. Sputnik in Campania? Sullo Sputnik dico quello che ho sempre detto: mi auguro che in tempi rapidi si possa arrivare dagli enti preposti ad una certificazione. Nessuna preclusione? Nessuna. Ci dobbiamo preoccupare che siano prodotti e certificati, non dove vengano prodotti. Per quanto riguarda De Luca mi sembra abbastanza singolare. Mi pare che ci sia bisogno di una regia nazionale su questo tipo di situazioni, anche perché sugli approvvigionamenti nazionali, c’è una regia nazionale. Questa è un’iniziativa locale. Mi pare singolare investire su un vaccino che ad oggi non ha certificazioni. Detto ciò, siamo consapevoli che l’approvvigionamento è un tema fondamentale per applicare il piano che ci siamo dati. Passaporto vaccinale? Io dico sempre che abbiamo due emergenze da affrontare: quella sanitaria e quella di un paese che deve ripartire. Credo sia compito della politica esprimersi su certe esigenze".

Sul piano vaccinale

“Il piano vaccinale in questo ultimo mese ha segnato un cambio di passo importante. Il piano vaccinale che abbiamo predisposto continua a dare i suoi frutti. Ci sono tre piani: il numero di vaccinatori e su questo si sono fatti passi importanti che ci consente di aumentare il numero di vaccinati; aumentare il numero luoghi di vaccinazione e anche su questo si sono fatti passi in avanti; c’è, infine, il tema dell’approvvigionamento dei vaccini. Vorrei sottolineare che da qui alla prossima settimana arriveranno 3 milioni di vaccini. È chiaro che il trimestre decisivo sarà quello che arriva fino a giugno. A breve inizierà anche la somministrazione di Johnshon&Johnson che ci consentirà di aumentare il numero di vaccinazioni, anche perché è monodose. Questo ci consentirebbe di pianificare delle riaperture. Il tema dello sport è molto caro come quello della scuola, su cui sono già presenti pianificazione. Scuole? L’ipotesi a cui stiamo lavorando è riaprire dagli asili alle medie, anche in zona rossa. Questo lo ha detto anche il presidente Draghi. I trasporti? Sui trasporti c’è bisogno da parte delle regioni di mettere in atto delle iniziative che consentano di trasportare i ragazzi in sicurezza. Gli studi non dicono che le scuole sono luoghi di contagio, ma che il contagio avviene fuori".