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Contro il Palazzo, contro gli arbitri, perfino contro la Rai: accusata di essere faziosa. E' stato Aurelio De Laurentiis a telecomandare la protesta del Napoli, dopo aver seguito la turbolenta sfida con la Juventus alla tv, nel suo esilio hollywoodiano di Los Angeles. Sembra quasi un remake, un film già visto: rimanendo in tema cinematografico. Il capitano aveva infatti già abbandonato la sua nave nella tempesta nella primavera scorsa, in Friuli: dove gli azzurri gettarono via le loro ultime chance di lottare per lo scudetto, perdendo con l'Udinese e infuriandosi per le espulsioni di Sarri e Higuain, che fu poi squalificato per tre giornate.
Anche in quella occasione il presidente azzurro era assente e lontano dalla sua squadra, come gli sta capitando ormai sempre più spesso: tra viaggi di affari in Cina, vacanze alle Maldive, settimane bianche e red carpet. Meglio gli Oscar dello Stadium di Torino, dove il divario nei confronti dei rivali bianconeri è stato più imbarazzante e palese fuori dal campo, che durante i 90'. Davanti alle telecamere, per contestare le malefatte (qualcuna vera, altre presunte) del direttore di gara Valeri, è stato spedito il malcapitato direttore sportivo Giuntoli: a cui in un anno e mezzo di collaborazione il suo datore di lavoro non aveva concesso nemmeno un attimo di visibilità, negandogli perfino la conferenza stampa di routine per la presentazione ufficiale. Stavolta invece il dirigente "ombra" ci ha dovuto mettere la faccia, invece, tra l'altro con l'input scomodo di non accettare alcun genere di contraddittorio: dopo avere esaurito il suo ingrato compito di messaggero presidenziale.
De Laurentiis era furibondo, al fischio finale: al punto da lanciare perfino una assurda provocazione, con la minaccia di non schierare i titolari nella sfida di ritorno della semifinale contro la Juve e presentare al San Paolo (il 5 aprile) la formazione Primavera. Non succederà, ovviamente. Ma è probabile che il presidente si metta in viaggio dagli Stati Uniti con un paio di giorni d'anticipo, per essere sabato pomeriggio all'Olimpico in tempo per seguire dal vivo la sfida contro la Roma. Al fianco del Napoli si è intanto già schierato il sindaco Luigi de Magistris. "Parlo come un tifoso incazzato, a Torino abbiamo subito dei torti gravissimi da parte del direttore di gara, oltre agli insulti dello stadio contro la nostra città e il commento vergognoso in tv di alcuni opinionisti". Più serena tutto sommato la reazione di Rog, il migliore in campo allo Juventus Stadium. "Nulla è perduto, con l'aiuto del San Paolo possiamo ancora rifarci. Ce la metteremo tutta per voltare pagina".
Indignazione, quella di De Magistris, a cui hanno fatto seguito le parole di fuoco pronunciate all'Ansa da Maurizio De Giovanni: "L'arbitraggio incredibile di Valeri, i cori indecenti dei tifosi juventini contro Napoli, il trattamento riservatoci da Raisport: quante bastardate contro la mia città.."., ha commentato lo scrittore autore del bestseller 'I Bastardi di Pizzofalcone'. "Per la verità - aggiunge - questa notte non ho nemmeno dormito".
L'IRA DELLA RAI - Accuse a cui la tv di Stato ha replicato nel corso del Tg di oggi: "Riguardo alle polemiche sulla telecronaca della partita Juventus-Napoli, la direzione di Rai Sport ritiene ineccepibile l'operato di Gianni Cerqueti e Roberto Rambaudi. Telecronista e commentatore tecnico hanno dimostrato competenza ed equilibrio. Ogni critica è strumentale". In una nota il comitato di redazione ha chiesto invece invitata all'azienda di "agire in maniera tempestiva nei confronti del Napoli per ottenere non solo delle scuse pubbliche, ma anche per raggiungere un clima che consenta in futuro ai nostri inviati e corrispondenti di poter svolgere le proprie mansioni in tranquillità al San Paolo e nell'ambito del Napoli". "Troviamo al tempo stesso inammissibile - prosegue la nota del sindacato dei giornalisti - che un ospite, pagato o meno, di una qualsivoglia trasmissione di Raisport si permetta poi di attaccare sui social le professionalità della nostra testata e di conseguenza dell'Azienda".
Nel silenzio stampa, rotto ieri sera solo dal ds azzurro Giuntoli, è intervenuto oggi il capo della comunicazione del Napoli, Nicola Lombardo, commentando la querelle con la Rai a Radio24: "Il Napoli è in assoluto la società che interviene meno per parlare di arbitri, in 5 anni lo abbiamo fatto solo 4 volte. Noi pensiamo che gli arbitri siano un anello importante e debole della catena calcio. Hanno compito difficile. Siamo intervenuti perchè Sky e Mediaset fanno vedere tutto. Nella telecronaca della Rai non si è visto tutto. Abbiamo enorme rispetto della classe arbitrale, la parola "vergognoso" era solo sulla decisione arbitrale di ieri".
LA CALMA DI ALLEGRI - Oltre le polemiche, oltre i soliti sospetti per proseguire in una stagione che sta decisamente entrando nel vivo. Il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, affida a Twitter il suo consueto pensiero post-gara. Battuto allo Stadium il Napoli per 3-1 in rimonta, nell'andata delle semifinali di Tim Cup, l'allenatore dei campioni d'Italia non si sofferma sulle decisioni dell'arbitro Valeri, che hanno suscitato l'indignazione dei tifosi e dei dirigenti azzurri. 'Il primo round è andato! Bravi a non perdere mai la concentrazione, ora a Udine per confermarci!", cinguetta Allegri, fedele all'hashtag "#chisifermaèperduto" coniato nei giorni scorsi. Perchè la Roma, in campionato, pur essendo distante sette punti, non è ancora fuori dai giochi. A Vinovo sono già cominciati i lavori in vista della trasferta di domenica Udine, anticamera dell'ultimo grande impegno interno di campionato: Juve-Milan di venerdì 10 marzo. Dopo la falsa partenza di ieri in Coppa Italia, con un 3-4-1-2 che in fase difensiva si abbottonava in 4-4-2, alla Dacia Arena si rivedrà quasi sicuramente il 4-2-3-1, il modulo che nella ripresa di Juve-Napoli ha rivitalizzato il gioco bianconero. In corsia torneranno Dani Alves e Alex Sandro in corsia, con Rincon a centrocampo al posto di uno tra Khedira e Pjanic e la probabile conferma del quartetto d'attacco, al netto di un eventuale innesto di Pjaca o Sturaro.
PARATICI: "POLEMICHE DEL NAPOLI? PARLIAMO DEL NIENTE" - 'Gli episodi li lasciamo commentare agli altri: è stata una bella partita e basta'. Il ds della Juventus Fabio Paratici archivia così, ai microfoni di Jtv, le polemiche sull'arbitraggio nella gara di ieri in Coppa Italia contro il Napoli. "Stiamo parlando del niente - sostiene - Anche a noi sono capitate situazioni a sfavore. A Monaco siamo usciti dalla Champions con decisioni contrarie, le abbiamo accettate e abbiamo ricominciato. Si deve andare avanti, non c'è altro modo di fare'. Il caso citato dal dirigente bianconero, però, andò diversamente: dopo i torti subiti all'Allianz Arena, l'ad Beppe Marotta puntò il dito contro 'un arbitraggio che lascia perplessi', chiedendo 'maggiore tutela per il calcio italiano'. Tornando sulla vittoria di martedì in Coppa Italia, Paratici ha esaltato 'il grande secondo tempo di una Juve in fiducia e in crescita sotto tutti i punti di vista', promuovendo a pieni voti il lavoro di Allegri: 'Il mister ha trasmesso una grande positività, c'è ottimismo ma senza presunzione. La squadra affronta una gara dopo l'altra con la mentalità di poterle vincere tutte'.
DYBALA: "SEMPRE LAMENTELE SE CI DANNO RIGORI.." - "Le polemiche? Quando c'è la Juventus in campo e ci fischiano un rigore a favore ci sono sempre polemiche. Quando invece non ce li fischiano, nessuno dice niente..". Così Paulo Dybala sui presunti torti arbitrali subiti dal Napoli allo Stadium. "Sul primo rigore chiedete a Koulibaly, sicuramente vi dirà che c'era visto che in campo mi ha chiesto scusa", aggiunge l'attaccante, che dal dischetto ha trasformato i due rigori concessi da Valeri ai bianconeri. 'Il risultato finale è stato giustissimo - aggiunge 'La Joya' -. Sono contento di come ho calciato, non è facile tirare due rigori nella stessa partita, il portiere può fare diverse scelte. Per fortuna sono entrati'. Poi, su Instagram: 'Per carnevale ho messo la Dybalamask due volte', ha scritto PD21, riferendosi alla sua doppia esultanza con gesto a mimare una maschera da gladiatore. Se la Joya è puntuale come una cambiale in Coppa Italia - già quattro gol in tre partite -, continua invece a slittare il suo rinnovo di contratto fino al 2021 con ingaggio che gradualmente salirà fino a 7 milioni. Nessun allarme, nessuna interferenza. L'annuncio che Marotta aveva messo in calendario inizialmente per gennaio e quindi per la fine di febbraio arriverà soltanto nei prossimi giorni: Dybala ha infatti rivelato che il suo agente Pierpaolo Triulzi è rientrato in Argentina con altre priorità, visto che a breve diventerà padre. Repubblica.
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