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Conte: “Atalanta è un esempio. Ecco quando torna Lobotka. Scudetto? Solo uno fa i miracoli”

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Sara Ghezzi

Antonio Conte a breve interverrà in conferenza per presentare il match Napoli-Atalanta in programma domenica alle ore 12.30 allo Stadio Diego Armando Maradona. Segui con noi la diretta del suo intervento.

Le parole di Conte

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Sull'Atalanta: "C'è l'insidia di una squadra forte che l'anno scorso ha vinto l'Europa League battendo il Bayern Leverkusen che era imbattuta, una squadra che si è qualificata in Champions League come negli ultimi anni. Un squadra che va annoverata tra le favorite di questo va dato il merito a Gasperini che tra l'altro ho avuto come allenatore alla Juventus quando allenava la Primavera. Noi non sottovaluteremo la partita, magari l'Atalanta può sottovalutare la partita visto l'anno scorso. Noi quest'anno non abbiamo coppe, loro stanno facendo la Champions League disputandola bene, hanno una struttura della rosa importante. Anche se devo ricordare che noi è vero che non abbiamo le Coppe, ma non abbiamo la stessa struttura di rosa. Poi questa settimana abbiamo giocato anche noi 3 parite"


Su Lobotka: "Lobo sarà pronto per la prossima partita, siamo nelle fasi finale di recupero. Bisogna pazientare, sicuramente non ha avuto un problemini. Su Gilmour non avevo dubbi, ho sempre detto che era un mio cruccio, in quanto meritava di stare in campo, ma poi guardavi le prestazioni di Lobotka. Sono contento che Billy sia con noi, è giovane e potrà stare tanti anni nel Napoli".

Sul percorso azzurro: "Ci sono ancora lavori in corso, sicuramento ho trovato ragazzi disponibili aperti a fare qualsiasi cosa e quindi ciò ha accelerato tutto. Ma quando si fa una ricostruzione serve un percorso per arrivare a certi livelli. Io conosco bene certe situazioni, ma bisogna rendersi conto che ci vuole un percorso. Mi auguro di sbagliare, noi comunque dobbiamo fare un percorso, ora stiamo facendo bene e so che ci saranno momenti difficili, ora ci prendiamo questo momento positivo. Ma bisogna lavorare".

Sull'Atalanta ancora: "Non so se contro l'Atalanta sarà una sfida scudetto, sicuramente è una sfida tra due squadre che l'anno prossimo vogliono essere in Europa. Loro lo sono già, noi vorremmo tornare dalla porta principale. Loro sono una realtà consolidata che li vede presenti da anni nella competizione più ambita da tutte le squadre, in più hanno vinto l'Europa League. Loro hanno costruito un percorso e per noi possono essere un esempio, hanno messo mattoni, costruendo. A volte sono andati via giocatori importanti come è successo a noi, abbiamo perso e non so se perderemo altri giocatori importanti, ma sono stati sostituiti bene. Oggi l'Atalanta è una squadra forte, ho visto la partita contro l'Arsenal ed è stata bellissima. Complimenti al club e Giampiero. Non so se sia una sfida scudetto, questo lo dite voi"

Sulla fase difensiva: "Io alla presentazione disse in maniera chiara che il Napoli aveva subito 48 gol, ma non si doveva dare colpa ai difensori e al portiere, stessa cosa oggi dico che i complimenti vanno fatti a tutta la fase difensiva. Tutti partecipiamo nelle due fasi, vedi anche il gol al Milan con una pressione alta, recuperiamo con McTominay, poi palla al difensore centrale, in verticale ad un centrocampista ed in verticale all'attaccante, tocchiamo tutti e 3 i settori. Anche in fase difensiva la facciamo tutti insieme, non solo i 4 difensori ed il portiere. Noi tocchiamo tutti e tre i settori, la squadra ha ritrovato lo spirito di sacrificio, tutti partecipano e tutti devono essere coinvolti. Così come deve essere nella fase offensiva. Io non parlo mai del singolo, ma di tutta la squadra. Domenica sarà un test probante a livello difensivo contro il miglior attacco, cercheremo di essere preparati. Il primo pensiero sarà quello di fare gol e poi di non subirlo".

Sullo scudetto e il Pallone d'Oro: "Io sono molto credente e praticante e conosco solo una persona che fa miracoli. Io prego sempre per la squadra, per me, per farli stare bene. Noi con il club siamo uniti nel costruire qualcosa di importante che possa durare nel tempo. Poi Dio vede e provvede. Noi non dobbiamo mai far mancare il nostro lavoro. Tutti noi che lavoriamo nel Napoli, dal primo all'ultimo, dobbiamo metterci a disposizione per fare qualcosa di bello che in un campionato può dare qualcosa di bello. Noi non possiamo sbagliare nulla, non siamo nelle condizione di farlo. Non parlo di pallone d'oro, ho in mente il Napoli. Noi dobbiamo aiutare la persona che fa miracoli a farlo".

Sull'entusiasmo di Napoli: "Io devo modo a mister Cartisano, altrimenti non sarei mai stato un vero calciatore. L'entusiasmo per noi deve essere benzina quindi lo vedo come una cosa positiva. Sarò l'ultima persona a spegnere l'entusiasmo che c'è intorno a Napoli, noi dobbiamo cavalcare questo e mantenerlo alto. Per farlo dobbiamo lottare e lavorare rendendo orgogliosi i nostri tifosi, aldilà del risultato. Sentire i tifosi cantare a Milano ci deve dare forza. Questo entusiasmo deve darci qualcosa anche nella fatica dell'allenamento. Giusto che loro sognino e dobbiamo alimentare questo sogno. Noi stiamo facendo un percorso per rendere stabile il percorso importante anche per dare gioie ai tifosi".

Su Politano: "Matteo è stato il primo a lanciarmi quest'idea di dare aiuto alla difesa dicendomi di abbassarsi lui invece del centrocampista. Lui lo sta facendo in modo perfetto. Ma anche Cyril lo ha fatto bene contro il Lecce. Lo sta facendo in maniera perfetta. In attacco abbiamo bisogno di giocatori tecnici, ma in non possesso contro squadre che attaccano i 5 canali... l'Arsenal (con l'Atalanta, ndr) abbassava Partey su Lookman e si formava una linea a 5, in Italia si abbassa un centrocampista, a volte l'Arsenal stesso abbassa Saka e Martinelli a 6, alcune cose sono sdoganate a livello tattico. C'è un'evoluzione, si attacca in un modo e si difende in un'altra, io non chiedo a Matteo di abbassarsi se il terzino resta, perciò parlavo prima di fase difensiva, non la fanno in 4 ma tutti. Ngonge ha caratteristiche simili, altrimenti poi devi abbassare un centrocampista".

Sullo studio della partita: "Quando giochi contro l'Atalanta devi essere molto preparati. Oggi ho rotto abbastanza le scatole ai calciatori per fargli capire alcune situazioni. Le partite di calcio non vanno solo disputate ma anche studiate. Noi dobbiamo essere bravi a far vedere a calciatori come sarà la partita. I giocatori devono essere preparati e così si possono provare e dare soluzioni. Poi è normale che il giocatore tecnico può cambiare alcune situazioni. Partite come quelle contro l'Atalanta molto fisica va preparata molto bene".

Sui meriti: "Premetto che è stato argomento di discussione con i campi della comunicazione. Io voglio chiarire che il Napoli vince, il Napoli perde. Non c'entra nulla dire Conte vince, Conte perde. Sono rimasto sbalordito trovare un titolo dopo Inter-Juve in cui viene scritto che io stavo godendo. Capisco, perché mi hanno spiegato, ma il concetto deve essere unito noi vinciamo, noi vinciamo. Mi infastidisco quando sento parlare del singolo. Mi auguro che non vengano più fatte queste distinzioni. Noi siamo una cosa unica, noi vinciamo tutti insiemi e perdiamo tutti insieme. Io non voglio prendermi meriti, siamo tutti insieme, Questi sono meriti temporanei che dobbiamo dividerci tutto, come faremo quando perderemo. Oggi Politano è colui che permette di non far prendere gol, poi se prendiamo lo facciamo perché lui sta troppo basso. Chiedo all'ambiente Napoli di essere uniti, stiamo facendo bene e dobbiamo continuare così. Tutti partecipiamo alle vittorie e tutti alle sconfitti. Volevo sottolineare questa cosa, è da un po' che me la trattenevo. Bisogna ricordarsi che qui c'è un NOI".