Il tecnico del Napoli Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza dal Maradona presentando la sfida al Milan, valida per il ritorno dei quarti di Champions. Ecco le dichiarazioni raccolte da CalcioNapoli1926.
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Spalletti: “Contento solo se passeremo! Rischiamo la felicità infinita. Sulla formazione…”
Spalletti in conferenza
—"Di nuovo contro il Milan domani? Lavoreremo in profondità su alcuni dettagli visto che li abbiamo affrontati già due volte. Noi siamo partiti in estate con una idea di calcio, non è che si va tutti avanti o tutti dietro. Le ripartenze dove il Milan ha delle qualità differenti da tante squadre: il Milan ha scocca, motore, tecnica, se gli dai campo si avvicina anche col portiere, ripartono da Maignan. La cura dei dettagli, l'attenzione è ciò che può metterci in condizione di essere più bravi di loro. Qualsiasi cosa che riguardi il successo ha sempre due cartelli, entrata ed uscita. Sarò felice solo se passeremo il turno, qualsiasi consolazione sarà amara. Dobbiamo fare come all'andata, siamo usciti con qualche svantaggio ma senza rimorsi, poi sugli episodi è chiaro che si parla di gol da fare, di contrasti da migliorare, ma la prestazione che mi aspetto è quella dell'andata. Possibili supplementari e rigori? Abbiamo provato a prepararci a tutto. Abbiamo qualche indisponibile e bisogna essere bravi a pensare a tutto, comprese la possibilità di andare ai rigori. Si fa una lista in base a quello che è il numero della battuta che bisogna eseguire. Secondo noi i più bravi devono battere prima e non all'ultimo perché a volte non ti viene concesso".
Sul possibile stile di gioco contro il Milan
—"Gap d'esperienza con il Milan? Ce la stiamo creando. Abbiamo giocato tante partite in Champions. C'è sempre la possibilità di ribaltare qualsiasi risultato e mi aspetto che la squadra sappia fare tutte le cose di cui abbiamo bisogno. Quando Juan Jesus parla di furbizia forse parla di quando Diaz va via in ripartenza, non si fa contrasto e fanno gol. Noi dobbiamo pensare a giocare la partita mettendo tutto ciò che abbiamo dentro. Questo livello di calcio e di competizione è un premio per i calciatori, per ciò che è stato il lavoro prodotto finora. Un premio per la città per tutto l'affetto che ha per questi calciatori. Dunque, noi dovremo dare tutto. Giocare contro un Milan in ripartenza?Nel nostro DNA abbiamo scelto di provare a pressare, giocare alti. Secondo me ci sono dei vantaggi: è chiaro che poi sei costretto a dare campo alle spalle, in questo attacco alla linea c'è una via di mezzo in cui concedi un po' di campo, scegliere i momenti in cui abbassarsi o non arrivare in ritardo a fare pressing, avere disponibilità a rientrare sotto palla da parte di tutti, fare densità attorno alla palla. È lo svolgimento della gara a determinare quanto siamo maturi per confrontarci con il Milan, bisogna saper far tutto e non soltanto una cosa a permetterci di uscire vincenti".
Su Osimhen e le assenze di Kim e Anguissa
—"Osimhen per la prima volta contro il Milan? Abbiamo una rosa che ci ha permesso di arrivare fin qui, non sono stati soltanto undici giocatori, altrimenti non avremmo un margine così ampio in campionato. Per raggiungere un calcio così ci vogliono anche gli allenamenti fatti bene. Per essere pignolo posso aggiungere anche che nei 15 giorni prima del Milan, in cui ci mancava qualche calciatore, si è potuto perdere l'abitudine a fare quelle cose. Un conto è parlare di calcio e dire 'Giochiamo verticale e rientriamo tutti nella nostra metà campo'. E un conto è andare a mordere quando muovono palla perché ci vuole una squadra che copre tutti gli spazi, che è tutta disponibile, altrimenti si lasciano dei vuoti e gli altri ci vanno dentro. Sono due modi di allenarsi diversi. Domani senza Kim e Anguissa? Juan Jesus ha già giocato questa competizione, è pronto a giocarla. Ndombele non ha quel minutaggio, sempre se giocherà lui, Elmas è più offensivo e non è uno che lavora in tutto quello che bisogna fare da centrocampista strutturato per dare equilibrio, ma lo fa con la solita disponibilità. Da queste defezioni si guadagna di più con Osimhen dentro, che qualche volta andrà lasciato uomo contro uomo. Il Milan viene a pressare, è una squadra che gioca un calcio totale, moderno. Pioli è un grandissimo allenatore. Nell'ultima partita hanno cambiato dieci calciatori e fatto comunque una buona prestazione. Un po' di pensiero a lasciare Osimhen lì probabilmente ce l'avranno".
Su Ostigard e il possibile passaggio del turno
—"Ostigard deve andare via per giocare di più? È la scorciatoia per tutto, Leo è un professionista eccezionale e ha qualità ben precise, è fortissimo fisicamente e poche volte ho visto giocatori forti di testa così come lui. Per quanto riguarda il nostro calcio, deve prendere confidenza con la costruzione del gioco ed il campo aperto, quando si parte per difendere dalla linea di metà campo bisogna essere abituati. Ha trovato Kim e Rrahmani davanti a lui che sono fortissimi, ma meriterebbe più spazio e mi dispiace per lui così come per quelli a cui non riesco a concedere gli spazi che meriterebbero. Questa stagione gli servirà per il futuro, ha tutte le qualità per entrare dentro ed essere titolare come vorrebbe l'allenatore della nazionale. Napoli già nella storia? Essere in Champions League, a questo punto, è già qualcosa di importante. Vogliamo andare avanti, vogliamo vincere, per cui giocheremo per vincere, senza fare troppi calcoli e mantenendo equilibrio. Poi vedremo dove saremo arrivati alla fine. Stare qui a difendere quanto successo finora vuol dire non credere di poter fare di più, invece noi crediamo di poter fare di più. Non c'è nessun rischio nella partita di domani, rischiamo la felicità infinita. Se si vince si va ancora più in là. Leao e Osimhen? Due calciatori simili perché hanno velocità a campo aperto, hanno facilità nel risolvere da soli le situazioni che capitano durante la partita, hanno fisici imponenti, probabilmente tutti e due tecnicamente nello stretto hanno cose da migliorare, per cui sarebbe bello averli tutti e due a disposizione".
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