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De Laurentiis show: “Vi racconto tutto su Napoli-Verona, Gattuso, la SuperLega e Spalletti”

De Laurentiis show: “Vi racconto tutto su Napoli-Verona, Gattuso, la SuperLega e Spalletti”

Tutte le parole del presidente del Napoli alla conferenza tenutasi a Roma

Giovanni Frezzetti

Alle ore 16.00, a Roma, per circa 2 ore, si è tenuta la conferenza del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Le sue parole erano attesissime dai tifosi azzurri che attendevano risposte sui programmi futuri della società. Il patron azzurro ha interrotto il silenzio stampa del club che va avanti dallo scorso febbraio. Tanti i temi trattati: da Gattuso a Spalletti, dalla SuperLega a Napoli-Verona. Di seguito le parole del presidente.

De Laurentiis: tutta la conferenza del presidente

La conferenza integrale del presidente De Laurentiis:

“Momenti difficili questi dell’era Covid, cose che non ci aspettavamo e che ci hanno colti impreparati. Non c’è stata programmazione a causa dello slittamento del campionato. Non aveva senso pensare ad Euro 2020. Le persone a capo delle istituzioni non ci hanno tutelato. Faccio un appello a Draghi. Ci sono tante persone che trovano sfogo nel calcio. Perché il nostro Premier si disinteressa del calcio? Dovrebbe convincere i colleghi a posticipare l'inizio dei campionati quando ci sarà maggiore sicurezza sanitaria. Il calcio è una panacea a tutti i mali, per questo bisogna dargli maggiore importanza. A causa del Covid i bilanci sono tutti in rosso".

“Questo è stato un anno e mezzo improprio. Abbiamo sentito la mancanza del 12esimo uomo in campo. Tutte le partite c’era quasi una situazione irreale. Le voci degli allenatori diventavano protagoniste. Non faccio dietrologia e non ho cattivi pensieri. Gran delusione col Verona, all’intervallo sono andato negli spogliatoi per caricare la squadra. Il gol mi ha rilassato, ma nei successivi minuti abbiamo subito il pareggio. In molte partite meritavamo di più. Poi c’è l’episodio col Cagliari che ci ha creato patemi d’animo. Non ho nulla da recriminare perché è stato un anno e mezzo di campionato falsato. Vogliono falsare anche il prossimo volendo farlo partire il 22 agosto. Imponiamoci. A Dimaro parlerà con i calciatori per avere delle risposte su Napoli-Verona. Coi tifosi mi posso scusare solo io. C’è chi mi ama e chi mi odia. Il tifoso ha sempre ragione ma non ha attenzione ai conti. Vuole vincere e basta e io lo capisco. Ma il silenzio stampa è stata una panacea. Lo ripeto, i signori dei media, ex calciatori, erano amici di Gattuso. Si creava un ping-pong che poteva trarre in inganno anche l’allenatore. L’opinionista vuole fare lo scoop e io ho dovuto mettere il silenzio stampa. Ho sentito delle cose inappropriate. Non aveva senso toglierlo dopo Napoli-Verona".

Sulla SuperLega e sul calcio in generale:

“Florentino Perez non mi ha mai contattato. Non sono mai stato a favore della SuperLega. I problemi economici del calcio non si risolvono così. La SuperLega è una grandissima cretinata, ma Perez ha avuto il merito di dire che la Champions e l’Europa League non sono utili ai fatturati.Io sono anni che parlo di un campionato europeo più equilibrato dove non si va per estrazione da Montecarlo per capire chi gioca con chi. Bisogna creare un equilibrio. Spagna, Francia, Inghilterra, Germania e Italia fatturano di più e meriterebbero un campionato europeo a parte. Chi ci accede? Ecco dove sbaglia Perez, bisogna far partecipare tutti. Non ha senso mettere le 12 d’élite.

I Mondiali in Qatar sono supercazzata del secolo. Infantino è una persona preparata, ma lì ci sono degli interessi pre-Covid, ora non è una cosa valida. Ora si rischiano danni a cascata. Io ho sempre detto ai colleghi che non capisco perché devo dare alla Fifa i calciatori. Poi si fanno male e nessuno mi risarcisce economicamente. Anche le Olimpiadi, hanno detto che De Laurentiis ha negato a Fabian Ruiz di andare a Tokyo: "Azzo". 

Una cosa positiva sono i 5 cambi, ma se non li usi mi inca**o. Ce li si conservava gli ultimi 10 minuti e non aveva senso. Avevamo dei calciatori che avevano valore e potevano entrare. Anche il cooling break non è stato continuato, perché? Quello anche è spettacolo. Ma il calcio è governato da persone anziane i cui neuroni non sono in grado di innovare. Hanno paura del rischio. Tutto ciò è grave. Abbiamo un calcio con arbitri protagonisti che rendono tutto noioso. Il calcio deve essere spettacolo come in Inghilterra.

Il Var a chiamata da 2 anni e nessuno mi ascolta. Anche gli arbitri sono un centro di potere. In Europa sono molto più attenti. “Sui tifosi allo stadio se fossimo seri non dovremmo ripartire col 25% dei tifosi, sarebbe partire in negativo. Bisogna far entrare allo stadio chi ha due dosi di vaccino. Correranno tutti a vaccinarsi. Ma se so vaccinati non ha senso utilizzare il 25%. Poi ci devono risarcire economicamente. Come faccio a fare gli abbonamenti in queste condizioni?”. 

Sul nuovo Napoli:

 “L’ho contattato quando aveva il contratto allo Zenit. Io l’ho sempre avuto in grande considerazione, è una persona giusta per il Napoli. Quando abbiamo giocato contro di lui non è stato facile. Se l’è cavata molto bene in alcune situazioni. Insigne? Non ci siamo ancora visti. Non c’è stata occasione anche a causa della Nazionale. Dopo gli Europei ci incontreremo e sarà quel che sarà.

Forse non basterà vendere un calciatore per risanare il bilancio. Dovrai vendere chi ha uno stipendio alto e che il Napoli non può permettersi. Il Covid ci ha giocato un brutto scherzo. Ho investito troppi soldi mi chiamavano per chiedere aumenti di stipendio. Io sono un guerriero e sfido gli altri, ma non posso rischiare l’osso del collo.  

Per quanto riguarda le cessioni dovrò parlarne con l’allenatore. Bisogna capire cosa sostituire e capire dove andare ad operare. Poi bisogna vedere se il mercato ti permetterà di operare in uscita per poter operare in entrata. L’allenatore non sono io, è Spalletti. Da domani lo sarà ufficialmente e venerdì ci incontreremo. Nessuno è incedibile. L’obiettivo è far quadrare i conti e tornare in Champions.

Se avessimo valorizzato dei calciatori ora sarebbe diversa la situazione. Ora non sappiamo alcuni calciatori quanto valgono. Far quadrare i conti e andare in Champions è una cosa possibile, ma vanno fatti ragionamenti con l’allenatore. Bisognerebbe vendere prima di comprare, ma bisogna anche avere il piede in due scarpe per non perdere certi giocatori.

Faremo una conferenza con Armani quando avrò delle cose più concrete sulle nuove maglie. Servono fatti e non chiacchiere. A Castel di Sangro vorrei prenotare le nuove maglie. Stipendi di Mertens e Insigne? Avrò un confronto con Spalletti e verrà fuori quello che si può fare e quello che non si può fare. Vedremo cosa sarà realizzabile".

Su Gattuso e il silenzio stampa:

“Il mister non si sentiva nella forma perfetta e gli opinionisti erano tutti suoi amici. Io ho evitato che si potesse speculare su alcune cose e ho messo il silenzio stampa. Avevo intenzione di andare avanti fino alla fine. Io non ho voluto mai esonerare Gattuso. L’ho visto dolente e mi sono preoccupato per la sua salute. Io convocai una riunione con la squadra alla quale e dissi che l’allenatore andava rispettato e non volevo sentire lamentele. Gli ho pagato lo stipendio sempre in tempo.

Ho Lombardo come testimone. Ho preparato un saluto a Gattuso prima di Napoli-Verona convinto di vincere la partita. Quando invece abbiamo perso la Champions ho dovuto cambiare quel messaggio perché era troppo enfatico. Molti mi hanno criticato per quel tweet. Io avevo già deciso di smettere con Gattuso. Era un traghettatore dopo Ancelotti. Anche se avesse vinto lo scudetto la sua avventura si sarebbe conclusa. Con Mendes parlammo di rinnovo, ma non ci trovammo d'accordo".

Sul caso Salernitana:

“Difficile dara un giudizio. Non so quanto abbia giocato la diatriba personale oppure ci sia della miopia istituzionale. Certo è che se so che in Serie A non posso avere due squadre nel momento in cui sto per essere promosso devo avere già tutto in ordine per un’eventuale cessione. La stessa cosa che potrebbe accadere col Bari di mio figlio”.

Sul settore giovanile:

“Sono per la svolta, ma nella vita ci sono delle priorità e ora sono altre. Soprattutto dal punto di vista economico. Sul territorio ci sono delle infiltrazioni e i genitori dei ragazzi lo capiscono. Per me non è un problema di strutture. Li abbiamo spostati da Castel Volturno per non dargli come esempio il calciatore con il macchinone. Ho provato a compare altre strutture ma non è stato possibile. Ricordiamoci da dove siamo partiti, non avevamo nulla, neanche le maglie. Io ho sempre pensato al vivaio. Non tutti i genitori immaginano per i figli una permanenza in Campania. Le altre società ce li fregano, e io mi arrabbio. Stava succedendo con la Roma. I genitori vogliono andare via da un territorio che ha dei problemi".

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