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Il Napoli torna da Genk amareggiato per la prestazione sottotono, per le occasioni sprecate e, soprattutto, per il pari che non ha permesso di allungare ancora di più su un Liverpool sofferente e vittorioso contro l'ottimo Salisburgo. Gli azzurri di Carlo Ancelotti hanno dovuto fare i conti con la voglia di Champions League dei padroni di casa e, perché no, con la spavalderia di chi sa di dover affrontare un avversario meno pronto, almeno sulla carta.
Tra ciò che poteva essere e ciò che è stato, però, qualcosa è andato storto, il Napoli è tornato a lavorare a Castel Volturno con un solo punto in tasca ma con la consapevolezza di essere primi nel Girone E. Noi di calcionapoli1926.it, per capire meglio la gara e analizzare i dettagli nascosti ai più, abbiamo contattato Maurizio Compagnoni, noto giornalista di Sky Sport, ieri in telecronaca dalla Luminus Arena.
Napoli sprecone e forse troppo scialbo, che partita hai visto? "Ho visto un Napoli non brillante, secondo me non l'ha interpretata nel modo giusto, condizionato dal risultato precedente del Genk. Pur non essendo brillante, però, ha avuto quattro occasioni clamorose di cui almeno una andava buttata dentro. Milik si è divorato due gol che gridano vendetta, anche Callejon nel secondo tempo ne ha sbagliato uno e poi c'è stato il salvataggio di Hrošovský sul tiro di Koulibaly che aveva calciato molto bene. Le occasioni il Napoli le ha create però la prestazione non è stata all'altezza del valore del Napoli".
Genk-Napoli molto simile a Stella Rossa-Napoli: c'è problema di fondo o è un problema momentaneo? "Vedendo pure quello che è successo l'anno scorso, penso sia un problema di fondo, di mancanza delle giuste motivazioni quando la qualità dell'avversario è inferiore. L'anno scorso partita sbagliata a Belgrado e poi la grandissima partita con il Liverpool, quest'anno vittoria super con il Liverpool e poi gara sbagliata con il Genk. Se vogliamo, ieri è stata più negativa di Belgrado perché contro la Stella Rossa fece abbastanza bene mentre ieri, in momenti piuttosto ampi della partita, il Napoli non ha proprio giocato. Tre punti avrebbero fatto molto molto comodo in un girone in cui anche il Salisburgo è intenzionato a dire la sua".
Pensi che Ancelotti sia confuso o è certo delle sue idee? "Confuso non direi, per l'allenatore che è, l'aggettivo risulta improprio. Io credo che stia cercando la soluzione migliore per il suo Napoli e questo è sicuramente un problema. Se andiamo a guardare la rosa del Napoli, non è facile capire quale sia la coppia d'attacco migliore, anche se penso che Mertens sia un gradino sopra tutti. Anche a centrocampo c'è questo problema, poi mettiamoci che Allan è il lontano parente del giocatore che abbiamo ammirato e tutto diventa più complicato".
Insigne in tribuna, cosa ne pensi? "Mediaticamente, la tribuna di Insigne è l'evento del giorno. Uno come Insigne, con il Napoli un po' involuto nel secondo tempo, sarebbe servito molto. La grande perplessità è la panchina iniziale di Mertens che aveva una voglia matta di fare gol, spaccare il mondo, tra l'altro si era portato mezza Lovanio dietro (ride, ndr.). Il Napoli ha parlato di scelta tecnica, nonostante le parole di chi gli sta intorno, finché non ci sarà controprova, ci sarà da credere alla società".
Contro il Torino che partita sarà? "Il Torino è inferiore al Napoli ma è una squadra molto forte, i granata danno grandi motivazioni e sono certo che vedremo un Napoli concentrato. Sono curioso di vedere le scelte di Ancelotti che, ripeto, non è confuso, ma ha molti dubbi su chi puntare perché le prestazioni dei calciatori non lo aiutano".
Dove può arrivare questo Napoli? "In Champions è ben messo, quattro punti in due giornate non sono pochi. Contro il Salisburgo avrà due gare difficili ma credo che vedremo un grande Napoli perché avrà ottime motivazioni. Se si ritrova un buon sorteggio, si può arrivare anche in semifinale, non mi sorprenderei se il Napoli dovesse passare qualche turno ad eliminazione diretta. Non dico vincerà la Champions perché ci sono squadre più preparate ma il Napoli è lì".
Champions che si può vincere soprattutto con i campioni e non solo giocando bene, l'Inter di ieri ne è una dimostrazione: "I nerazzurri hanno giocato una grande ora di gioco, poi Suarez si è inventato quel gol da fenomeno, sul secondo ci ha messo lo zampino anche Messi. La differenza, a quel punto, la fanno i singoli. Quando ti ritrovi certi avversari diventa dura batterli. In Champions ci sono squadre molto forti che possono puntare sulla differenza del singolo: Manchester City, Liverpool, Bayern Monaco, Real Madrid, Barcellona e anche l'Ajax che sembrava essersi indebolita ma è addirittura più forte dell'anno scorso".
Domenica sera c'è Juventus-Inter, il Derby d'Italia, può essere favorito il Napoli? "A Napoli tiferanno per il pari perché un'eventuale vittoria a Torino li farebbe avvicinare alla vetta. Recuperare su entrambe le squadre darebbe grande entusiasmo, anche se ora non è lontano dal giro dello scudetto. Non so che partita sarà perché sono due allenatori propositivi che cercheranno di prendere l'iniziativa del gioco. Molto dipenderà dai primi minuti di partita".
di Salvatore Amoroso
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