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di Claudio Plazzotta per Italia Oggi Il presidente del Napoli calcio, Aurelio De Laurentiis, è molto agitato. Alla fine del match di andata di Champions league col Real Madrid, perso per 3-1, se l'era presa con la squadra 'senza cazzimma' e con l' allenatore Maurizio Sarri, che fa giocare sempre gli stessi.
Al termine della partita di ritorno, in cui l' altro ieri il Napoli è uscito ancora sconfitto dal Real Madrid per 3-1, De Laurentiis ha invece preso di mira la Gazzetta dello Sport e in genere tutti i giornalisti sportivi del Nord che odiano la città di Napoli e il Napoli, con un furore in diretta su Mediaset Premium arginato solo dalla grande professionalità del conduttore Sandro Sabatini.
Perchè tutto questo nervosismo? Lo storytelling attorno a De Laurentiis prova sempre a raccontare di un presidente 'impegnato per tutta la settimana a Los Angeles', occupato 'in un lungo soggiorno negli Stati Uniti', alle prese con quello che dovrebbe essere il suo vero mestiere (produttore cinematografico), per un imprenditore che guarda solo distrattamente alle bassezze e al provincialismo del calcio italiano, e che invece vola più in alto, passando buona parte del tempo con la Hollywood che conta.
Al contrario, chi è abituato a guardare i bilanci sa benissimo che il mestiere di cinematografaro di De Laurentiis, da anni, vale ormai pochissimo: nell' esercizio 2016 la sua Filmauro ha ricavi consolidati pari a 187,1 milioni di euro, che arrivano per l' 84% dal Napoli calcio (157 milioni di euro) e solo per il 13% dal cinema. Chiaro che le sorti della squadra di calcio, soprattutto in una competizione come la Champions league che assicura ricchi montepremi, tocchino molto da vicino le tasche dell' imprenditore e lo rendano sempre più suscettibile.
A De Laurentiis va riconosciuta la capacità di aver fatto diventare redditizio un business, quello delle società di calcio, che per tradizione fa perdere invece un sacco di soldi: i bilanci del Napoli, al contrario, hanno chiuso in utile per otto anni consecutivi. Negli ultimi due esercizi, però, il club ha subito perdite (3,2 milioni di rosso nel 2016), ed è anche per questo che De Laurentiis si scalda quando affronta la Champions, fondamentale per le casse della società.
Paradossalmente, proprio il business cinematografico, così marginale, consente tuttavia al bilancio consolidato di Filmauro di chiudere con un utile, poichè i 3,2 mln di rosso del Napoli vengono ripianati dai 4 milioni di utili della gestione cinema. All'interno del gruppo Filmauro, comunque, il calcio vale oltre 157 milioni di euro di ricavi nel 2016, mentre il grande schermo assicura circa 6,1 milioni di euro dai film in sala, e 12 mln di euro da diritti versati dalle pay tv per la trasmissione dei titoli Filmauro.
Titoli che, al botteghino, hanno ormai un successo modesto rispetto ai fasti del passato: nel 2010, tanto per dire, i due film di De Laurentiis avevano incassato 27 milioni di euro (e su questa cifra al produttore ritorna, di solito, una percentuale attorno al 38%); box office a 21,6 milioni per i tre film del 2011; si scende a 19,2 mln per le due pellicole Filmauro del 2012; quota 11 milioni con due titoli nel 2013; si risale a 16,2 milioni con due film nel2014; appena 7,5 milioni di euro di botteghino per l' unico film del 2015; e 12 milioni di euro per Natale a Londra (4,3 mln) e L' abbiamo fatta grossa (7,6 mln) nel 2016. CalciomercatoCOM.
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