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Il mental coach Roberto Civitarese ha rilasciato un'intervista a Il Mattino, nel corso della quale ha analizzato questa figura professionale sempre più importante nel mondo del calcio. Se n'è parlato anche in merito al Napoli, che vive un momento emotivo importante e difficile, che si riflette nei risultati conseguiti in campionato, fino ad oggi.
Di seguito alcune dichiarazioni di Civitarese: "Il mental coach non ha nulla a che fare con lo psicologo. È un'altra figura professionale. Lo psicologo andrebbe a cercare la causa, io punto all'obiettivo e cerco la strategia per raggiungerlo. Il mental coach fornisce gli strumenti al calciatore per trarre il massimo dalle sua personalità. Letteralmente: alleniamo al pensiero positivo."
"Oggi abbiamo un gruppo che si sente meno forte rispetto al passato. L'identità è quella di una squadra normale. A me non piace parlare allo spogliatoio. Gattuso ha più volte dichiarato che il mental coach della squadra deve essere lui e ha ragione. Sta a lui dover fare - prosegue Civitarese- un certo tipo di lavoro con la squadra, il mental coach può dare a lui gli strumenti per toccare le corde giuste. Quando oggi intervieni dal punto di vista psicologico devi modificare questa convinzione negativa che i giocatori hanno, perché non è la realtà dei fatti. Si tratta solo di una convinzione: quello che credo in questo momento. Non è un dato oggettivo."
Secondo Civitarese Gattuso può facilmente assumere questa funzione per la sua squadra: "Sicuramente Gattuso sa quali sono le corde da toccare. Una cosa che si potrebbe fare è scrivere sulla lavagna dello spogliatoio quelli che sono i punti di forza della squadra per ripartire da lì."
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