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Nonostante la buona annata di Igor Tudor, l'Hellas Verona ha voluto affidare la guida tecnica a Gabriele Cioffi. Dopo aver risollevato l'Udinese, l'allenatore ha cambiato "maglia" vestendo quella di una squadra che ogni anno lotta come outsider per un posto in Europa. Come di consueto viene concessa una conferenza di presentazione. Ecco quanto detto dal nuovo mister degli Scaligeri.
Di seguito le dichiarazioni del nuovo allenatore dell'Hellas Verona Gabriele Cioffi nella conferenza stampa di presentazione:
"Ringrazio il presidente Setti e il direttore Marroccu, mi sono sentito fortemente voluto. Mi hanno permesso di portare uno staff che mi permetterà di fare un buon lavoro. L'obiettivo è la salvezza. Ho scelto Verona perché è una piazza vera. La sfida vera per me è cercare di eguagliare tutto quanto di buono fatto nelle gestioni Juric e Tudor. Sono stato fortemente voluto e ad aggiungersi a questo è la sfida. Ci sarà continuità perché in fondo ciò che ha fatto Tudor è dare continuità al lavoro di Juric, ma con le sue idee. La stessa cosa che farò io. Verona insegna che ha un DNA latente, che è stato tirato fuori da Juric, da Bagnoli, da Mandorlini, da Prandelli. E' una piazza che è morbosa con la squadra, che vuole vederla lavorare. Quando ci ho giocato da avversario con il Mantova mi sono sentito soffocare in campo, si entra in un'arena".
"La sfida è contro me stesso. E' sempre stata contro come stesso. Non avevo compiuto ancora 23 anni e mi ero rotto tre crociati, sono arrivato a 30 anni in Serie A, questa è una sfida. La sfida è dire a tua mamma che non ci andavi a lavorare perché avresti vissuto col calcio. E ce l'ho fatta, almeno per il momento. E' tutto una sfida".
"L'intelligenza non è solo tecnico-tattica, ma sta anche nella gestione del momento. I carichi a cui siamo abituati come staff magari verranno ridotti in percentuale tale da affrontare la prima partita, abbastanza frizzantina, nel migliore dei modi".
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