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In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Umberto Chiariello, giornalista:“Partiamo da una considerazione sociologica: cos'è il calcio per la gente? E' un qualcosa presente nella vita quotidiana, in maniera forse eccessiva. Quando lavoravo a Roma, la Roma rincorse la Juventus e la superò. Arriva il Lecce all'Olimpico, e a Roma sfuma lo scudetto. Quel giorno io vidi una città a lutto, la città era triste. Stamattina ho preso un treno per Roma prestissimo e vi garantisco che la metropolitana di Napoli era un funerale. Ieri, quando sono tornato, c'era allegria, aspettativa. Questo è il calcio: cambia la vita. Stamattina ho fatto il biglietto alla metro ed il tabaccaio mi dice: "Dottò ma ch'amm cumbinat?" ed io faccio spallucce. La Juve è in affanno, lascerà qualcosa per strada? L'Inter dopo la figuraccia, lascerà qualcosa per strada? Il Napoli che ha battuto i campioni d'Europa, si incarta. L'Inter non perde un colpo, la Juve è sempre lì, Sarri o non Sarri. E' già tutto finito? No, ma questa battuta d'arresto del Napoli è pesantissima. E' evidente che questa battuta d'arresto sia gravissima e che adesso si andrà dal catastrofismo, alla giustificazione. E' chiaro che quando la palla non entra, dopo due pali e loro nella prima azione del secondo tempo segnano, è scoraggiante. E' facile poter dire 'sono partite storte'. Fare catastrofismo neanche va bene, perché il Napoli ha battuto i campioni d'Europa. Però delle domande dobbiamo porcele. Cos'abbiamo comprato a fare Lozano se poi gioca spalle alla porta dietro la prima punta? Insigne straordinario, gioca da esterno sinistro. Zielinski non è un play, viene costretto a fare qualcosa che non è nelle sue corde. Mertens è brillante, ma gli devi mettere la punta pesante vicino. 4-4-2 per storia, funziona così. Ci sta che vai a ritmo lento, che il primo tempo non ingrani, ma non ci sta che rientri in campo e non stringi la gola agli avversari. Rischi troppo e intanto Conte, con il tir a rimorchio, se ne va".
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