L’editoriale di Chiariello: “Genova importante ma non determinante per il futuro di Gattuso. Lotta Scudetto? La Roma può sognare”

Come di consueto Umberto Chiariello ha rilasciato i suoi due editoriali: l'EditoNapoli che ha per oggetto Genoa-Napoli di sabato e l'EditoNuovo che analizza le tre squadre in lotta per lo Scudetto ma sottolinea anche una possibile quarta sfidante, la Roma.

L'editoriale di Chiariello: “Genova non determinante per il futuro di Gattuso"

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Umberto Chiariello per il suo EditoNapoli:

Punto sul Napoli è semplice: Genova è una tappa troppo importante. Non so se può essere così importante da essere determinante. In linea teorica no, perché Gattuso in questo momento non è a rischio esonero, però esiste una frase che “Il modo ancor m’offende”. Per Napoli Atalanta penso che questa frase sia adatta. Pareggiare sì, rinunciare a tirare in porta, no. Col Genova un rovescio brutto? Direi di no. Perciò indipendentemente dal risultato richiamo la squadra alla prestazione, magari con un 4-3-3, contro un Genoa che Ballardini ha trasformato. Una sconfitta così non metterebbe in discussione Gattuso. Una brutta prova e una brutta prestazione, invece, farebbe pensare

EditoNuovo: “Per lo scudetto una lotta a tre, ma attenzione anche alla Roma!”

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Umberto Chiariello per il suo EditoNuovo:

Sicuramente la partita di questa sera dice tanto per la lotta scudetto. Conte è rimasto solo, perché la proprietà si è defilata. Servono soldi. Antonio Conte è solo, ma così come Zhang Junior vorrebbe chiudere la sua esperienza all’Inter con uno scudetto. Firenze è una tappa importante e rientra Lukaku. L’Inter deve guardarsi dalla Juventus, più che dal Milan, che però non molla mai. È una lotta a tre, ma c’è la Roma che è lì ad un passo. Se si dà fiducia al Milan, perché non anche alla Roma. Chi si è defilato da quella lotta è il Napoli, ma questo è un altro discorso